Omicidio di Ripe, interrogati per diverse ore la vicina e l’amico di Taurino
Suela Arifaj e Jetmir Marku rispondono alle domande: la colpa scaricata sul fratello di lei, Myrteza Arifaj
Interrogati per diverse ore i presunti responsabili per concorso nell’omicidio Taurino dell’ottobre 2011. E nell’incidente probatorio disposto dal Gip Carlo Cimini del Tribunale di Ancona, Suela Arifaj e Jetmir Marku, due dei tre indagati per l’episodio del 20 ottobre 2011 a Ripe, hanno scaricato le colpe su Myrteza Arifaj, fratello della giovane donna, latitante probabilmente in Albania.
Nella formula del confronto fra le due versioni, i due sono stati interrogati e ascoltati dal Pm Giovanna Lebboroni e dagli avvocati, compreso il legale della famiglia Taurino.
La donna, agli arresti domiciliari nell’abitazione dei suoceri a Pescara, con i due figlioletti, avrebbe accompagnato gli esecutori vicino l’abitazione della vittima, ma nel farlo sarebbe stata costretta dal fratello sotto minaccia. Avrebbe raccontato agli inquirenti inoltre di aver tentato fino all’ultimo di dissuaderlo dalle intenzioni, non riuscendovi: Myrteza Arifaj è ritenuto l’esecutore del taglio alla gola, fatale per il commerciante originario di Cerignola (FG).
L’amico Jetmir Marku ha invece affermato di essere stato inconsapevole del piano di Myrteza fino a quando non si è trovato di fronte a Luigi Taurino, ma ha sempre detto di non aver preso parte materialmente all’omicidio.
All’origine della vicenda ci sono ancora dissapori nel rapporto tra i due vicini e le presunte avances che l’imprenditore pugiese avrebbe rivolto alla giovane mamma sua vicina di casa. Accuse che la famiglia di Taurino ha sempre e prontamente rigettato.
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