Domiciliari per la presunta mandante dell’omicidio di Ripe
Convalidati gli arresti per Suela Arifaj e Marku Jatmir: sarebbe stato un "avvertimento" finito male
Arresti domiciliari per Suela Arifaj, ancora in carcere l’amico, latitante il fratello. E’ questa la situazione dei tre responsabili dell’omicidio del commerciante di Cerignola, Luigi Taurino, avvenuto giovedì 20 ottobre a Passo Ripe. Un omicidio per vendicare l’onore della giovane 23enne vicina di casa della vittima, importunata da alcune avances non gradite, e per cui è accusata ora di essere la mandante della spedizione punitiva ai danni di Taurino, finita in tragedia.
La giovane albanese è comparsa venerdì 28 davanti al gip Carlo Cimini per l’interrogatorio di convalida dell’arresto, il quale ha deciso per la detenzione ai domiciliari da non scontare però a nella frazione del senigalliese: sul portone di casa della donna sono infatti avvenuti alcuni atti vandalici, quasi un monito di vendetta.
Davanti al gip però lei ha ribadito di non essere la mandante dell’omicidio, avvenuto – secondo la testimonianza dell’amico, il connazionale 24enne Marku Jatmir tutt’ora in carcere a Pesaro – dopo una lite finita male, dopo un "avvertimento" con tanto di sfregio sul volto del pugliese prima del profondo taglio al collo.
Dall’autopsia effettuata sul corpo di Taurino sono stati rinvenuti segni di percosse: assalito da due sconosciuti, l’uomo originario di Cerignola avrebbe pensato ad una rapina prima che i giovani, venuti dall’Albania (il terzo complice, Myrteza Arifaj, dovrebbe essere tornato lì) sembra proprio per vendicare Suela, compissero il gesto.
di Carlo Leone
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