NASpI 2025: nuove regole per limitare gli abusi dell’indennità di disoccupazione
La Dott.ssa Margherita Feiz Mahdavi, Consulente del Lavoro a Senigallia ci parla delle novità introdotte per lavoratori e datori

A partire da gennaio 2025, con l’ultima Legge di Bilancio, sono state introdotte nuove regole per accedere alla NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego). Queste nuove norme mirano a limitare gli abusi relativi all’indennità di disoccupazione, con un focus particolare sulle dimissioni volontarie e le risoluzioni consensuali.
Secondo la nuova disciplina, i lavoratori che presentano dimissioni volontarie o risolvono consensualmente un contratto di lavoro nei 12 mesi precedenti l’evento di disoccupazione non potranno accedere alla NASpI, a meno che non abbiano accumulato almeno 13 settimane di contributi nel nuovo impiego. Ad esempio, se un lavoratore si dimette spontaneamente da un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, dovrà trovare un nuovo impiego e accumulare almeno 13 settimane di contributi prima di poter accedere all’indennità di disoccupazione in caso di licenziamento o fine del nuovo contratto a tempo determinato.
Sono previste alcune eccezioni per casi particolari, come le dimissioni per giusta causa (ad esempio, gravi violazioni da parte del datore di lavoro) e le dimissioni durante il periodo tutelato di maternità e paternità. Inoltre, restano escluse le risoluzioni consensuali nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge n. 604/1966.
L’obiettivo delle nuove regole è prevenire fenomeni come le dimissioni strategiche seguite da brevi riassunzioni, spesso utilizzate per ottenere l’indennità di disoccupazione in modo improprio. Il Governo spera che queste modifiche contribuiscano a un utilizzo più equo e responsabile della NASpI, garantendo che il sussidio venga erogato solo a chi ne ha effettivamente bisogno.
Ma non è tutto qui.
A partire dal 2025 infatti nuove disposizioni in materia di assenze ingiustificate cambieranno il panorama dei diritti dei lavoratori per accedere alla Naspi e delle responsabilità dei datori di lavoro. La Legge di Bilancio ha introdotto norme più rigide per garantire maggiore disciplina e trasparenza nel mondo del lavoro.
In caso di assenza ingiustificata oltre i termini previsti dal contratto collettivo, o in mancanza di specifica da contratto collettivo oltre i 15 giorni, il rapporto di lavoro sarà risolto per volontà del lavoratore, per fatti concludenti dopo che il datore di lavoro ne abbia dato comunicazione all’Ispettorato del Lavoro per le verifiche del caso. Questa misura ha un impatto significativo sui diritti del lavoratore e sulle procedure aziendali.
Il lavoratore, in queste circostanze, perderà il diritto a percepire l’indennità di disoccupazione NASpI, in quanto risulterà dimissionario. D’altro canto, il datore di lavoro è tutelato dal rischio di dover seguire l’iter di licenziamento disciplinare per giustificato motivo soggettivo o giusta causa, come previsto dalla contrattazione collettiva, in caso di assenze ingiustificate. Inoltre, il datore di lavoro non sarà tenuto a versare il contributo di licenziamento previsto dall’articolo 2 della Legge 92/2012.
Queste nuove regole segnano una svolta importante nella gestione delle assenze ingiustificate, ponendo un maggiore peso sulle responsabilità dei lavoratori e offrendo al contempo protezione ai datori di lavoro da eventuali abusi. Le norme mirano a garantire un ambiente di lavoro più equo e disciplinato, prevenendo comportamenti opportunistici e tutelando i diritti sia dei lavoratori che dei datori di lavoro.
Dott.ssa Margherita Feiz Mahdavi
Consulente del Lavoro
Strada della Bruciata 14/1
Centro Teorema – 1° Piano
Cesano di Senigallia
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