“Un progetto unico per i due ponti in centro”
L'appello di Italia Nostra Senigallia per un unico progetto coerente con i valori storici e architettonici del lungofiume
Nonostante l’opposizione di larga parte dell’opinione pubblica cittadina, come dimostrano le quasi 9000 firme raccolte, Regione e Comune non sembrano voler recedere dal devastante progetto per il ponte Garibaldi, con la banale giustificazione che prima di tutto viene la sicurezza, poi l’estetica, quando abbiamo dimostrato ampiamente che il problema va ben al di là di una semplice questione di immagine, coinvolgendo l’identità storica e la struttura stessa della città.
Ma c’è anche un altro aspetto fin qui poco considerato, e cioè la probabilità (quasi la certezza) di dover riprogettare e ricostruire anche il ponte del Corso (ex “Ponte Due Giugno”), dal momento che quello attuale risalente solo a tre anni fa non rispetta i vincoli posti dalla normativa nazionale. Ma qui, per fortuna, la mancanza di spazio non permette di adottare una soluzione analoga a quella proposta per il ponte Garibaldi. E allora in mancanza di idee, non si è trovato di meglio che proporre un “Concorso di idee”, la soluzione cui ricorrono in genere le Amministrazioni quando sono appunto a corto di idee.
In ogni caso la struttura del ponte del Corso dovrebbe risultare più contenuta e meno impattante, necessariamente diversa rispetto a quella proposta per il Ponte Garibaldi, con il risultato però di avere due ponti difformi nel cuore del centro storico alla distanza di poche centinaia di metri l’uno dall’altro, mentre il solo buon senso suggerirebbe un progetto unico che eviti difformità e conservi l’integrità e l’armonia del paesaggio urbano. La linea dei portici, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è l’elemento architettonico che conferisce pregio e carattere unitario a tutto il lungo fiume, e quindi i due ponti si dovrebbero inserire senza strappi in questo paesaggio, come è stato per secoli e più recentemente per i ponti novecenteschi.
E allora se si vuole armonizzare l’architettura dei due ponti con la prospettiva dei portici la soluzione obbligata e unica non può che essere quella di adeguare il progetto del Ponte Garibaldi a quello necessariamente più contenuto e meno impattante del Corso (ex Due Giugno), in altre parole prima scegliere la soluzione più idonea per l’ex ponte Due Giugno, poi riprogettare il Ponte Garibaldi secondo gli stessi parametri, che lo renderanno inevitabilmente meno impattante e più adeguato al contesto, come da noi richiesto e auspicato.
Questo aspetto del problema ci sembra ineludibile se si vuole tutelare i valori architettonici e storici del paesaggio urbano e dovrebbe essere tenuto presente anche dalla Soprintendenza, che già a suo tempo aveva espresso parere negativo in merito al primo progetto avanzato per il ponte Due Giugno, molto simile a quello proposto ora per il Ponte Garibaldi. Rinnoviamo perciò il nostro appello che la Soprintendenza voglia esprimere una presenza più determinante e fattiva al tavolo della decisione finale, anche richiamando i vincoli ambientali di tutela esistenti su tutto il contesto urbano del ponte Garibaldi, includenti il fiume e l’area dei portici.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!