Enrico Rava è approdato a La Fenice di Senigallia con il progetto “Friends” – FOTO
Un appuntamento imperdibile per gli amanti del jazz ha aperto la stagione 2024/25 di Senigallia Concerti
Un matinée dal sapore raffinato quello ospitato domenica pomeriggio, 17 novembre, al teatro La Fenice di Senigallia, ospite Enrico Rava, iconico trombettista e compositore, che ha portato sul palco il suo progetto Enrico Rava “Friends”, inaugurando la terza edizione di Senigallia Concerti.
Considerato uno dei maggiori esponenti del jazz europeo, Enrico Rava è un musicista il cui nome risuona con riverenza negli ambienti jazzistici internazionali. Autodidatta, con un dichiarato pessimo rapporto con la didattica formale e la scuola, Rava incarna l’essenza del musicista viscerale, in cui il jazz scorre come un impulso naturale. Nato a Trieste nel 1939, la sua passione per la tromba e il linguaggio del jazz lo hanno portato a farsi strada con determinazione ed autenticità.
Tra i riconoscimenti ricevuti spiccano il Jazzpar Prize del 2002, un prestigioso premio internazionale conferito in passato solo ai più grandi nomi del jazz mondiale, e una lunga serie di premi e attestati di stima nei festival e negli eventi di settore. Scopritore di talenti (uno tra tutti: Stefano Bollani), la sua carriera è impreziosita da collaborazioni con alcuni dei giganti del jazz, tra cui Carla Bley, Steve Lacy e Cecil Taylor. Con una discografia che abbraccia più di mezzo secolo e oltre un centinaio di album, Rava è amato per la sua capacità di fondere melodie liriche e improvvisazione.
Un approccio unico alla tromba, caratterizzato da un lirismo melodico che sfida le convenzioni del jazz tradizionale. La sua tecnica è immediatamente riconoscibile per l’uso sapiente del legato, che conferisce un fraseggio fluido e avvolgente, e per un timbro caldo e rotondo, a tratti intimo e quasi sussurrato, capace di evocare emozioni profonde. Contrariamente a molti trombettisti che puntano su virtuosismi ipertecnici, Rava preferisce un’espressività minimalista, dove ogni nota è scelta con cura e significato, creando pause e spazi che diventano parte integrante del narrato musicale.
Un playing style che spazia tra passaggi sommessi e contemplativi fino ad improvvisi scoppi di intensità emotiva: un’eccellente dinamica che cammina su un equilibrio raffinato. Questa capacità di bilanciare l’improvvisazione spontanea con un senso melodico preciso lo distingue e lo colloca tra i grandi interpreti del jazz europeo, spesso paragonandolo a Chet Baker proprio per la delicatezza e la poesia delle esecuzioni, ma con una componente più mediterranea, intrisa di nostalgia e passione.
Propenso ad integrare influenze diverse, come il free jazz, senza mai abbandonare il senso melodico che lo caratterizza, negli anni ha collaborato con artisti innovativi, come i già citati Steve Lacy e Cecil Taylor, che lo hanno portato ad esplorare dimensioni sonore sperimentali, arricchendo il suo linguaggio musicale. I suoi assoli, pur nel rispetto della struttura armonica dei brani, si spingono verso territori inaspettati, con l’uso di intervalli non convenzionali e una gestione raffinata del tempo e del ritmo.
L’interpretazione degli standard è modulata da Rava in un’esperienza nuova, in cui le melodie più note sono declinate sotto una luce diversa. In classici senza tempo come Smoke gets in your eyes (J. Kern), My Funny Valentine (R. Rodgers e L. Hart) e Just Friends (J. Klenner), Rava ha proposto momenti di profonda introspezione, dove le note hanno dialogato tra loro con venature intime e poetiche.
La formazione presente sul palco è composta da giovani talenti della scena jazz italiana (i “Friends” Emanuele Filippi al piano, Michelangelo Scandroglio al contrabbasso e Mattia Galeotti alla batteria) che, con le loro sensibilità moderne, aggiungono sfumature nuove al sound di Rava, contribuendo a creare uno stage sonoro in cui il dialogo e l’interplay diventano centrali, valorizzando ogni sfaccettatura del linguaggio espressivo di Rava che lascia spazio al solismo dei membri della band in ogni brano.
Un concerto dunque che non è stato solamente un tributo alla carriera di un maestro, ma anche una dimostrazione esplorativa di come il jazz possa evolversi, rimanendo autentico e ricco di significato.
La scaletta proposta ha saputo affascinare sia i conoscitori sia chi si avvicinava al jazz per la prima volta. Tra i brani eseguiti segnaliamo due incantevoli composizioni di Rava, Certi angoli segreti e The Trial, dove il pubblico ha potuto apprezzare il suo stile inconfondibile, intimo e profondamente espressivo. In tracklist oltre ai brani già citati, pezzi che hanno sottolineato l’abilità di Rava nel dialogare con il repertorio classico, arricchendolo di sfumature contemporanee come I’m Getting Sentimental Over You (T. Dorsey), Retrato em branco em Preto (A.C. Jobim), Ornithology (C. Parker), Straight no Chaser (T. Monk).
Molti gli appassionati di jazz che non si sono lasciati sfuggire l’appuntamento al teatro La Fenice, tributando applausi ad ogni assolo. Una menzione speciale va agli studenti delle scuole medie della città che sono venuti a teatro ad ascoltare un genere di certo diverso da quelli a cui sono normalmente esposti e che a fine concerto hanno chiesto di poter avere una foto con il maestro raccogliendo autografi sui biglietti e sulle cover dei telefonini.
A fine serata abbiamo raccolto a caldo le parole del maestro Federico Mondelci, direttore artistico della rassegna Senigallia Concerti: “Personalmente posso dire di aver assistito a uno dei concerti più toccanti della mia esperienza artistica. Rava ci ha donato momenti di profonda e sublime bellezza esprimendosi con un linguaggio personale che oltrepassa i confini in cui il jazz ci ha abituato. Un grande esempio di maturità musicale.
Toccante è stato, al termine del concerto, l’abbraccio che Rava ha riservato ai tanti allievi delle scuole Fagnani, Marchetti, Belardi. Un plauso deve essere rivolto alle dirigenti di queste scuole e alle professoresse Elena Solai, Francesca Mancini, Paola Pancotti, Claudia Del Moro, Laura Moroni e Elisa Bellavia.
Forse l’esperienza di ascolto di un grande artista rappresenterà in quei giovani una luce e una ispirazione per il loro futuro”
Senigallia Concerti si conferma un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica di qualità. L’iniziativa, promossa dal Comune di Senigallia e dall’Associazione Culturale LeMuse, contribuisce a diffondere la cultura musicale portando al grande pubblico ed ai più giovani una selezione accurata e colta.
Il prossimo appuntamento con Senigallia Concerti è per il 6 dicembre con il concerto di musica classica Concertando che vedrà esibirsi l’Orchestra Sinfonica Abruzzese con un repertorio mozartiano del periodo salisburghese. Biglietti disponibili su https://www.vivaticket.com/it/ticket/concertando/252188?culture=it-it
Ulteriori informazioni su https://www.feelsenigallia.it/eventi/senigallia-concerti/
Testo e foto di Simone Luchetti
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