“Come salvare territorio di Senigallia e Valli Misa e Nevola dalla desertificazione sanitaria”
Mozione del consigliere Mangialardi: "Proposte serie, concrete e fattibili per compensare errori commessi dalla Giunta Acquaroli"
La programmazione sanitaria regionale designata dalla Giunta Acquaroli tramite la DGR 114/22 (PNRR Salute) e il Piano Socio-Sanitario ha penalizzato fortemente i territori delle Valli del Misa e del Nevola e di Senigallia: questo distretto AST può essere considerato come la vera e propria cenerentola delle Marche, scontando gravi carenze dal punto di vista delle strutture, dei finanziamenti, del personale.
Senigallia è uno dei pochissimi Comuni capofila di distretto sanitario della Regione in cui non è previsto né un Ospedale di Comunità né una Casa di Comunità; la struttura sanitaria di Arcevia, con la sua gloriosa storia, è stata di fatto “non classificata” come “country hospital”: di fronte a questa situazione di drammatico sottodimensionamento rispetto al resto delle Marche, è necessario porre rimedio attraverso soluzioni concrete.
In questi 4 anni ci siamo abituati a una Giunta Acquaroli totalmente sorda, indifferente e disinteressata rispetto a qualsiasi proposta, ma non possiamo esimerci dal tentare di invertire la rotta.
Serve una profonda revisione del Piano Socio-Sanitario Regionale, che la Giunta Acquaroli dovrebbe assumere e fare propria, condividendo le modifiche con gli amministratori locali, gli operatori, le forze sociali.
Cercando di dare un contributo in questa direzione, ho redatto una mozione nella quale ho provato a mettere a sistema una serie di proposte serie, concrete e fattibili al fine di compensare gli errori in fase di programmazione commessi dalla Giunta Acquaroli:
1. istituire una Casa di Comunità hub nel territorio comunale di Senigallia;
2. definire una volta per tutte la struttura di Arcevia come Ospedale di Comunità a tutti gli effetti;
3. istituire un Ospedale di Comunità di 20 posti letto nel territorio comunale di Senigallia in una sede di pertinenza della Fondazione Città di Senigallia, affrontando costi irrisori;
4. garantire la realizzazione della Casa di Comunità di Corinaldo entro i tempi stringenti imposti dal PNRR (terminata e rendicontata entro il 30 giugno 2026), con la sollecitazione alla Giunta regionale e comunale affinché condividano al più presto con la cittadinanza il progetto definitivo della struttura.
5. valutare la creazione di ulteriori Case di Comunità spoke nei Comuni di Trecastelli, Ostra Vetere e Serra de’ Conti (nei quali erano state individuate 3 Case della Salute di tipo A attraverso la determina del direttore generale ASUR n. 469 del 9 agosto 2018);
Questo per ciò che concerne le strutture; è inoltre necessario, per quello che riguarda i servizi:
1. provvedere al più presto ad aumentare le ore di specialistica assegnate al distretto di Senigallia anche utilizzando le ore di specialistica non utilizzate dagli altri distretti laddove presenti, al fine di snellire le liste d’attesa
2. potenziare i servizi specialistici territoriali, in particolare il Consultorio Familiare il Servizio Salute Mentale e SERT
3. destinare al territorio i fondi già impegnati per il potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
Non possiamo più assistere inermi alla desertificazione sanitaria di un territorio in cui risiedono circa 80 mila persone, dotato di un nosocomio (quello di Senigallia) già in difficoltà a causa dell’elevato numero di accessi impropri al pronto soccorso e di tempi medi di ricovero ospedaliero molto superiori alla media regionale e nazionale. Si tratta di una battaglia non di parte, ma semplicemente finalizzata a tutelare un sistema di sanità pubblica che rischia di essere smantellato, qui più che altrove.
da Maurizio Mangialardi
Gruppo Consiliare Regionale PD
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