Il ritmo della scrittura del primo romanzo di Roberto Campagnacci non delude le aspettative evocate dal titolo con cui è uscito, in questi giorni, per i tipi di Ventura Edizioni.

 

L’autore è un professionista lontano dalla scrittura, in quanto direttore di chirurgia generale del Carlo Urbani di Jesi, ma la sua cifra narrativa è densa di riferimenti letterari frutto di ricche letture e di passione per la scrittura.

Slapping, racconta di un paese non meglio identificato dove si intrecciano le qualità panoramiche di un mondo variegato in cui transitano elementi del passato, che potremmo chiamare ricordi. 

Questo si mescola a personaggi dalla vita ondivaga tra pragmatismo e nichilismo. Ne emerge uno spaccato di realtà che potrebbe essere trasferito in qualsiasi luogo conosciuto e in qualsiasi ambito di umanità.

Lontano da intenti pedagogici, questo romanzo per molti versi anomalo e surreale, narra un nucleo di donne e uomini in cui ci si potrebbe imbattere facilmente, sempre che non li si sia già incontrati.

L’autore, purché alla prima opera, conosce l’arte del raccontare. A cominciare dalla trama, dai personaggi, dallo stile è un capolavoro di raffinata ironia e di scelta semantica, adottando una strategia narrativa capace di giocare con il punto di vista.

Il protagonista narratore è pieno di quell’inquietudine che ha nutrito grandi personaggi della letteratura americana a comincaire dal Ferguson di Paul Auster per arrivare al Nathan Zuckerman di Philip Roth.

Si può leggerlo come un noir, oppure come un romanzo di formazione, oppure come una lunga confessione. Oppure togliere le etichette di genere.

Il libro è disponibile sul sito della casa editrice al seguente link: https://www.venturaedizioni.it/prodotto/slapping/, nelle librerie cittadine e tra alcuni giorni sui maggiori store online e in tutte le librerie.