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Il Centro Mazziniano di Senigallia ricorda Girolamo Simoncelli

Come ogni anno nel giorno della sua fucilazione, il 2 ottobre

Il 2 ottobre il Centro Cooperativo Mazziniano “Pensiero e Azione” ricorderà con una pubblica manifestazione l’esecuzione del senigalliese Girolamo Simoncelli  che fu eminente esponente della gloriosa Repubblica Romana del 1849.
 

L’evento articolato in due momenti si terrà alle 17.30 presso il monumento  eretto in suo onore sul luogo della fucilazione (attuale via G. Chiostergi) e proseguirà presso la sala conferenze del Centro Cooperativo con la presentazione del libro di Michele Servadio  “ Il Poeta e la città – Palermo Giangiacomi: la vita, le opere, il tempo”
“… Dentro dinamiche cittadine messe in atto da facinorosi, ignoranti, infiltrati e provocatori, tutti elementi fortemente perturbanti la collettività e lontani anni luce dal pensiero di fratellanza universale di Mazzini non furono poche le circostanze in cui Girolamo Simoncelli dovette fare scudo con il proprio corpo ad un pugnale diretto ad altri. Non fu pero’ un pugnale ad ucciderlo, fu un plotone di mercenari svizzeri al soldo del governo pontificio perché dopo tre anni di carcere durissimo di cui due di segreta, e dopo un processo definito a priori, il suo concittadino Pio IX non gli concesse la grazia, nonostante tutta la città l’avesse chiesta, anzi, forse proprio per questo.
La repubblica romana con l’articolo 5 della costituzione aveva abolito la pena di morte, il governo del papa-re l’ aveva immediatamente reintrodotta  e largamente messa in atto.  Così per questo giovane che credeva nei miracoli il miracolo non si avverò. E, allora, da allora Senigallia ricorda.
 Patria della vittima e del carnefice ha da subito voluto ricordare e a tanti, tanti anni di distanza ancora ricorda, di generazione in generazione, e l’ ombra del passato testardamente prosegue a generare continuità  di affetti e legami fruttuosi.
Dal giorno stesso dell’esecuzione con la chiusura di tutte le botteghe e poi via via negli anni, dapprima in modo spontaneo con i fiori portati di nascosto ogni due ottobre davanti alla porta della chiesa dove Girolamo era stato sepolto, e poi con le lapidi, con i manifesti contro Pio IX, con l’intitolazione del circolo repubblicano e poi quella di una piazza cittadina, e ancora con le onoranze pubbliche del 1912 e negli anni ‘50 con il monumento eretto sul luogo della fucilazione e cosi’ fino ad oggi ogni due ottobre e questo semplicemente perché la profonda e dolente ferita  aperta non si e’ piu’ richiusa giacche’(come mirabilmente ha scritto Vincenzo Cuoco) se voi perseguitate le opinioni allora esse diventano sentimenti…”. (dal racconto 5° non uccidere).
 
Dagli
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