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Gioco, arrivano i primi dati del 2023: sfiorata quota 150 miliardi

Il Rendiconto Generale dello Stato, relativo al 2023, parla di una raccolta del gambling ancora in crescita, con un contributo fiscale di quasi 3 miliardi di euro

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Adesso si può dire anche con certezza, grazie all’ausilio dei primi dati ufficiali relativi al 2023: il comparto del gioco pubblico e legale in Italia continua a crescere e non solo torna ai livelli pre Covid 19, ma addirittura li supera.

A dirlo è il report sul Rendiconto Generale dello Stato relativo al 2023, stilato dalla Corte dei Conti, che sottolinea come le entrate da giochi abbiano fatto registrare un segno positivo di quasi mezzo miliardo, ovvero del +8,5%, arrivando a quota 148 miliardi. Numeri incredibili, accompagnati da quelli della spesa complessiva che arriva a sfiorare i 30 miliardi di euro.

I profili del mercato: tra major e online

Sono due gli aspetti chiave nel settore del gioco d’azzardo in Italia messi in risalto dal Rendiconto. Il primo è quello relativo alla concentrazione delle attività di gioco d’azzardo nelle mani di pochi grandi operatori, che potremmo definire le “major” del gambling. Le piccole aziende, invece, sono sempre di più gravate da un complesso e oneroso quadro normativo, che le ha costrette a rinunciare alle concessioni, preferendo gestire solo i punti fisici.

L’altro aspetto da analizzare è il cambiamento delle abitudini di gioco. Intanto si conferma il ruolo dell’online come carro trainante del comparto, trainato anche da strumenti di acquisizione come i bonus immediati alla registrazione, che hanno permesso di ampliare notevolmente il pubblico e di fare breccia anche in un target meno convenzionale. Poi c’è un altro cambiamento: quello del calo dei giochi a totalizzatore e l’ascesa delle scommesse a quota fissa. Un assist, in questo senso, arriva dalla normativa italiana: la tassazione favorevole, infatti, consente di restituire ai vincitori una percentuale molto alta della posta scommessa, rendendole più attraenti per i giocatori.

Sale anche il contributo fiscale

Ma se cresce la spesa e il giro d’affari del gambling, per forza di cose cresce anche il contributo fiscale. A sottolinearlo, questa volta, è un rapporto della Ragioneria Generale dello Stato sul Conto riassuntivo del Tesoro relativo al primo pentamestre del 2024. Le tasse sull’attività di gioco hanno generato entrate per quasi 3 miliardi di euro, una cifra record per quanto riguarda il settore. Per quanto riguarda invece il “Versamento di somme da parte dei concessionari di giochi”, siamo intorno ai 400 mila euro per i primi 5 mesi del 2024 mentre le “Altre entrate extratributarie”, derivanti principalmente dalla vendita dei biglietti delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea, ammontano a 759 milioni di euro, con ulteriori 75 milioni provenienti dal bingo.

E il bello, dicono gli esperti, è che grazie alla nuova normativa sul gioco d’azzardo, queste cifre sono destinate a crescere. Un futuro roseo, insomma, per il gambling italiano, che ha ormai abbandonato i contorni del settore di nicchia, appannaggio di pochi appassionati, ed è diventato una vera e propria industria. Con numeri da capogiro.

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