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L’Area archeologica “La Fenice” ospita il 6° appuntamento di “Musica Nuova Festival”

Lo spettacolo "Lo Scudo di Achille" sarà rappresentato nella serata di giovedì 22 agosto

Area Archeologica La Fenice di Senigallia - interno

Giovedì 22 agosto 2024, presso l’Area Archeologica “La Fenice” alle ore 21.00, in occasione della rassegna “Senigallia Sotterranea” organizzata dal Comune di Senigallia ospiterà l’Associazione Musica Antica e Contemporanea con il sesto appuntamento di “MUSICA NUOVA FESTIVAL” XXXIII Edizione 2024, con una performance teatrale-musicale basata sul connubio e l’interazione tra musica e parola dal titolo “Lo Scudo di Achille”.

Si tratta di un’opera con testo e musiche originali composte appositamente per lo spettacolo e si compone di diverse parti musicali che si alternano e si mescolano a parti recitate e musicali; tutti i personaggi e le situazioni saranno sottolineate e accompagnate da motivi ed onomatopee musicali utilizzando una scrittura e degli effetti semplici ed immediati, volti a riprodurre gli antichi modelli sonori della storia di Omero; a sottolineare ancora di più il contesto sarà la scelta degli strumenti che condurranno il pubblico nel mondo epico e leggendario di Omero, con lo sguardo rivolto alle bellezze altrettanto antiche dei reperti dell’area archeologica “La Fenice”.

La lettura del testo tratto dal XVIII libro dell’Iliadedi Omero sarà affidato agli attori Alessio Messersì, Anna Annibali e Mauro Pierfederici, le musiche saranno eseguite da Elena Solai al flauto, Piercarlo Fontemagi alla tromba e flauto antico, Luca Delpriori al corno, Letizia Cerasa all’arpa, Giacomo Sebastianelli alle percussioni, musica e direzione del Maestro Roberta Silvestrini.

Il mitico scudo di Achille è riccamente istoriato, con la tecnica dell’agemina (intarsio di metalli) che contrasta tecnologicamente con la descrizione della fucina di Efesto, nella quale è evidente la tecnologia del ferro.

Nello specifico sullo scudo sono compendiati l’immagine del mondo (macrocosmo), uno scudo grande e massiccio, adornandolo artisticamente in ogni sua parte, e, intorno, vi poneva un orlo lucido, a tre lamine sovrapposte, rifulgente, e vi attaccava una tracolla d’argento. Cinque erano gli strati dello scudo vero e proprio: e, sulla sua superficie, vi faceva molti artistici rilevi, frutto della sua mente sapiente.

Egli lo immagina grande e massiccio, in bronzo, anche se la tecnica di lavorazione cui fa riferimento nei versi precedenti è quella del ferro: ma lo scudo di Achille, è, prima di tutto, una creazione poetica: è, quindi, opera vana cercarne assolutamente dei riscontri archeologici.

E’ innegabile tuttavia che la descrizione della sua decorazione si alimenti di suggestioni derivanti dall’arte egeo-cretese-micenea, i cui artefici avevano raggiunto una notevole perizia nel lavoro a sbalzo su lamina metallica, come nelle impugnature dei pugnali.

Nel descrivere le varie scene rappresentate sulla superficie dello scudo, Omero non tralascia di esprimere la propria ammirazione verso questa che considera una vera e propria opera d’arte, con considerazioni di ordine estetico: nota, per esempio, come il divino fabbro unisca al bronzo altri metalli (oro, argento, rame, stagno), per ottenere effetti di particolare risalto o di chiaroscuro e proprio qui gli effetti sonori troveranno il loro sfogo.

Le scene sono distribuite su fasce concentriche che ricoprono l’intera superficie dello scudo, comunque, l’elemento dominante nella figurazione della vita dell’uomo è quello della circolarità: i diversi aspetti di essa, infatti, si susseguono senza soluzione di continuità.

 

da: Associazione Musica Antica e Contemporanea

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