Alluvione 2022: inondazione, lesioni, omicidio colposo, chiesto il processo per 22 indagati
Nel mirino della Procura de L'Aquila presunte negligenze e violazioni in tema di prevenzione, opere mitigatorie e ponti
La Procura dell’Aquila ha avanzato la richiesta di processo per 22 persone, tra funzionari e tecnici, per i fatti legati all’alluvione del 15 settembre 2022 che colpì le Marche centro settentrionali, causando 13 morti e devastando oltre 2.500 ettari di terreni, aziende e abitazioni tra Senigallia e i comuni delle Valli Misa e Nevola.
Gli indagati ricoprono vari ruoli tecnici e/o apicali alla Regione Marche, alla Provincia di Ancona, al Genio Civile Marche Nord, al Consorzio di Bonifica Marche e al Comune di Serra de’ Conti.
Le accuse mosse dal pm Fabio Picuti includono negligenze e violazioni nelle operazioni di manutenzione e gestione dei fiumi, come la mancata rimozione di piante e alberi, la mancata progettazione e realizzazione di opere mitigatorie del rischio idrogeologico, presunte violazioni nel rispetto di alcune prescrizioni in fase di progettazione e realizzazione di alcuni ponti: su tutti ponte Angeli dell’8 dicembre 2018 (ex ponte 2 Giugno, a Senigallia). Tutti elementi che, secondo l’accusa, avrebbero favorito le esondazioni dei fiumi Misa e Nevola.
Tra i reati contestati vi sono la cooperazione in inondazione colposa, lesioni gravi e omicidio colposo plurimo, quest’ultimo imputato a 18 dei 22 indagati.
L’alluvione, come noto, interessò anche il Pesarese, soprattutto nella zona di Cantiano, ma soprattutto Senigallia e il suo entroterra, coinvolgendo i comuni di Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. Furono danneggiate 500 aziende e 2.500 case private, mettendo in pericolo circa 8.000 persone.
Due sono le indagini parallele avviate: la prima, chiusa nel novembre 2023, riguarda presunti ritardi negli allarmi alla popolazione e coinvolge 14 indagati, tra cui sei sindaci e funzionari dei vigili del fuoco e della Protezione civile regionale. La seconda indagine, che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 22 persone, si concentra sulle negligenze negli interventi di prevenzione sui fiumi. E’ la Procura de L’Aquila a procedere a causa del coinvolgimento di un magistrato in servizio ad Ancona tra i danneggiati degli eventi alluvionali.
Tra i principali imputati figurano, come detto, funzionari e tecnici dei Servizi Infrastrutture, Tutela gestione e assetto del territorio, Genio civile della Regione Marche, della Provincia di Ancona, e del Consorzio di Bonifica Marche. L’udienza preliminare è fissata per il 4 dicembre a L’Aquila.
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