“Uno, nessuno, centomila: i mille volti del Ponte del Vallone di Senigallia”
Margiotta e Romano: "Una vicenda psicodrammatica. Un ritardo inaccettabile. Un gran fallimento"
Un ponte, due ponti, tre ponti: ad ascoltare le dichiarazioni delle varie parti in causa non si sa quanti siano eppure vi assicuriamo che parlano tutti dello stesso: il Ponte su strada della Chiusa, un collegamento abbandonato a se stesso dal 16 settembre 2022.
Quasi due anni, dunque, in cui le frazioni di Vallone e Cannella sono divise, come divise restano due importanti arterie per tutta la vallata, l’Arceviese e la Corinaldese.
La struttura commissariale è risultata del tutto incapace di gestire un lavoro modesto ma che ha creato grandi disagi a causa dei ritardi. Anche in questi giorni, dalle dichiarazioni rese, è palese la mancanza di coordinamento tra le parti in causa. Il vicecommissario all’emergenza Babini circa dieci giorni fa parlava di lavori che si sarebbero conclusi entro un mese; il presidente della Bonifica Marche Enginnering Claudio Netti ha invece annunciato ieri che per la prossima settimana il ponte verrà consegnato al Comune, che dovrà decidere cosa farne: se aprirlo solo al traffico leggero oppure assumersi la responsabilità di farci transitare anche i mezzi pesanti. Il Comune è lo stesso che, nella figura del Sindaco, in tutte le occasioni ha dichiarato di non aver competenze sul ponte.
Una vicenda psicodrammatica quella che ha visto al centro il ripristino di questa importante infrastruttura: inizialmente dimenticato, poi continui “problemi” che impedivano la partenza dei lavori, la gara d’appalto lampo, le condutture del metano che spuntano dal nulla e potremmo continuare. Insomma, per ripristinare la spalla del ponte, lavori dall’importo esiguo, sono stati necessari quasi due anni. Con la speranza che questa sia davvero l’ultima volta in cui si parli dei tempi di riapertura.
Un ritardo inaccettabile che finora ha creato tantissimi disagi ai cittadini delle due frazioni e alle piccole attività commerciali che hanno come utenza proprio i residenti della zona. Analizzando comunque i fatti, se a luglio dovesse essere davvero riaperta la viabilità, si parla di tre mesi effettivi di lavoro a fronte di 22 mesi di attesa. Siamo, dunque, di fronte a un colpevole ritardo di cui la struttura commissariale, insieme a tutti gli enti coinvolti, deve assumersi la responsabilità. Speriamo solo, quando finalmente il ponte sarà riaperto, di non essere costretti a leggere comunicati pieni di entusiasmo per quello che è a tutti gli effetti un gran fallimento.
Giovanni Margiotta, Segretario Pd Senigallia 3
Dario Romano, Capogruppo Pd Senigallia
però l osservazione non è per il caso specifico ma perché da sempre, per qualsiasi giunta di dx o sx, nei comuni si elencano le cose con una programmazione di massima che non ha alcun valore .
questo provoca slittamenti inaccettabili o addirittura, come per la rotatoria della penna, il passaggio delle incombenze ad altra legislatura è poi ad altra legislatura e così via.
i tempi non sono tenuti sotto controllo e per questo non sono una priorità .
il problema è quindi manageriale , non esiste ne' è mai esistito nel comune di Senigallia un sistema di gestione qualità adeguato .
tutto è stato fatto ed è fatto tuttora a sentimento .
Capite?
bisogna cambiare il sistema, poi riparliamo dei casi specifici .
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