“Le fratture della memoria. Storia delle donne in Italia dal 1848 ai nostri giorni”, continua il tour
Il volume sarà presentato pure a Torino
Continua a vele spiegate il tour nazionale del libro “Le fratture della memoria. Storia delle donne in Italia dal 1848 ai nostri giorni” (Marsilio) di Marco Severini.
Appena rientrato dalla Germania, lo storico dell’Università di Macerata è stato ospite sabato scorso, insieme alla direttrice dell’Associazione di Storia Contemporanea, prof.ssa Lidia Pupilli, dell’Associazione Partenia di Pesaro-Capitale della Cultura 2024 (la foto si riferisce a un frangente dell’incontro); la magistrata Silvia Cecchi ha fatto gli onori di casa salutando i due relatori, all’inizio di un pomeriggio che ha registrato un notevole coinvolgimento da parte del pubblico. Intanto continuano ad uscire recensioni dell’opera sulle principali riviste nazionali. Lo storico Sauro Mattarelli ne ha firmata una sull’ultimo numero della “Nuova Antologia” (1, 2024), il periodico trimestrale di lettere, scienze e arti fondato nel gennaio 1866 a Firenze e la cui nuova serie è stata avviata da Giovanni Spadolini; Mattarelli ha osservato che “Centosettantacinque anni di storia delle donne in Italia sono ripercorsi con puntualità e metodo in questo saggio di Marco Severini che, sotto molti aspetti, si presenta come una vera esplorazione tesa a colmare, o comunque a evidenziare, un vuoto storiografico. […] L’autore ha compiuto una approfondita disamina sulla pubblicistica esistente, appoggiandosi alla ricerca archivistica e documentale svolta anche durante gli ormai numerosi anni di studi, incentrati sia sulla storia risorgimentale, sia sul tema della emancipazione femminile […]. Tra i vari pregi del libro, risalta quello di fare luce su protagoniste rimaste per decenni nel cono d’ombra di una storiografia lungamente incentrata su sviluppi che hanno finito per escludere, o quantomeno minimizzare, la presenza femminile. Questa messa a fuoco consente dunque non solo di fare il punto attorno a vicende che potremmo definire di bruciante attualità – pensiamo al tema della violenza fisica, sessuale, morale, contro le donne, o a quello del loro contributo alle lotte per la pace e per i diritti civili –, ma propone una nuova lettura della storia delle associazioni e, più in generale, della storia sociale. Viaggiatrici, educatrici, suffragiste, infermiere, partigiane, scrittrici, politiche non sono infatti che la punta emergente della metà meno conosciuta della popolazione italiana con cui la storiografia delle istituzioni, dei partiti, dell’economia non ha fatto completamente ancora i conti”; “scorrendo i quasi due secoli presi in esame, si possono individuare le grandi cesure, gli appuntamenti (mancati) e gli snodi che Severini individua nella sua analisi”. Il libro è stato definito un “must have” (Silvia Boero in “Il materiale contemporaneo”, 2023) e continua a interessare studiose e studiosi di ogni parte d’Italia.
Diverse storiche hanno evidenziato come un libro del genere mancasse nel panorama nazionale degli studi, rimarcando che non è possibile conoscere davvero le donne, ignorandone la loro vicenda storica. Storiche, ma anche studiosi. Così Pasquale Almirante, su “La Sicilia” (21 febbraio 2024) ha scritto che “la singolarità del testo sta appunto nel recupero della memoria relativa all’universo femminile, ma anche in una sapiente, cattivante narrazione”; il libro ripercorre la vicenda delle “donne – continua – che hanno fatto l’impresa dal 1848 ai nostri giorni, dai moti insurrezionali preunitari a Giorgia Meloni, senza dimenticare nessuna, ma proprio nessuna di questo incredibile esercito di femmine che con decisione, cipiglio, fierezza, intelligenza, volontà, studio, coraggio hanno tentato di anticipare i tempi, non solo lungo il fronte delle lotte per il riconoscimento dei propri diritti civili e sociali, ma anche nel prospettare la visione di un nuovo mondo agli italiani”.
Il volume sarà presentato in aprile a Roma e a maggio alla XXXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
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