Anche se proveremo una sensazione di un forte pugno nello stomaco, o anche peggio, noi andremo ad assistere alla proiezione del docufilm di Giulia Innocenzi, che è in programma al cinema Giometti il 18, 19 e 20 marzo e al cinema Gabbiano il 26 e 27 marzo.

Con le sue sconvolgenti immagini, esso documenta la terribile realtà degli allevamenti intensivi e il conseguente sfruttamento e inquinamento delle risorse ambientali, il tutto sostenuto con i miliardi dei fondi pubblici europei.

Ciò riguarda tutti noi, anche chi mangia la carne, perché nutrendosi di animali detenuti in tale stato, assume il loro carico di endorfine del dolore e della sofferenza patiti in vita, oltre alle dosi di ormoni, antibiotici e tossine derivate da manipolazioni genetiche…

Ricordiamoci che noi siamo quel che mangiamo! Oltre a prendere consapevolezza del legame dell’industria della carne coi poteri politici, sarebbe auspicabile, come cittadini consumatori e contribuenti, una Call To Action, ovvero un invito all’azione (boicottaggio di certe catene di fornitori e di fast food, scelte alimentari alternative, dieta vegetariana o vegana, ecc.). Ne va della nostra salute, del benessere degli animali e anche della nostra umanità.

Siamo certe che, dopo la visione di “Food for profit” qualcosa cambierà in tanti di noi, a partire dal cibo che sceglieremo di far arrivare sulle nostre tavole.

da: Anna Manoni, Patrizia Filipponi, Francesca Fabri