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Lega Senigallia: “inciso su pietra il fallimento del Pd Senigallia di Mangialardi e Bomprezzi”

Per il direttivo cittadino "un pasticcio annunciato e certificato che pagheranno i senigalliesi"

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“Il caso della ristrutturazione dell’ex Arena Italia a Senigallia è il simbolo della politica secondo il PD: loro tagliano i nastri per far campagna elettorale e i cittadini pagano il conto.

Ora che i nodi sono venuti al pettine dopo che i residenti si sono visti rifiutare i ristori per i danni dell’alluvione per difformità urbanistiche dell’area rispetto al progetto autorizzato dalla giunta Mangialardi, ci troviamo difronte ad una assurda sequela di danni senza nemmeno il beneficio del dubbio sulla buona fede da parte di Mangialardi, Bomprezzi e assessori vari della giunta PD.”
 
La Lega Senigallia non le manda a dire sulla vicenda dei lavori dell’ex Arena Italia che sta tenendo banco in città dopo che i residenti si sono visti rifiutare i ristori per i danni dell’alluvione per difformità urbanistiche dell’area rispetto al progetto autorizzato dalla giunta Mangialardi. Difformi la quota della Piazza (era previsto un dislivello di 70 centimetri tra la quota di Via Rodi e la quota di imposta del fabbricato, raccordato con un elemento in Pietra con funzione di seduta), la modalità di recupero e valorizzazione delle mura urbane sommerse, la pavimentazione nell’area circostante Porta Lambertina e altre.
 
Il laconico comunicato del PD non affronta le responsabilità di quanto accaduto, non contiene scuse ai cittadini danneggiati, non spiega il senso di fare una inaugurazione di una opera difforme da quanto approvato, e la mera richiesta di “evitare le polemiche” ed invitare la giunta Olivetti e i tecnici comunali a risolvere il problema da loro creato,  sono una ammissione, di fatto, della conoscenza degli allora amministratori comunali di tutto quanto accaduto. Ancora maggiormente imbarazzante ed irrispettoso verso i cittadini, scoprire dal costruttore che tutte queste difformità erano state concordate con gli amministratori dell’epoca.
 
“Che fine ha fatto il “modello amministrativo, culturale, sociale ed urbanistico per tanti Comuni italiani” di cui si vantarono nel corso dell’inaugurazione l’attuale capogruppo in consiglio regionale Maurizio Mangialardi e l’attuale segretario del PD Marche Chantal Bomprezzi che ancora siede in consiglio comunale? – si chiedono consiglieri comunali e il direttivo cittadino della Lega Senigallia – Giusto che il sindaco Olivetti abbia chiesto un confronto serio e risposte a Dario Romano e Chantal Bomprezzi che siedono ancora in consiglio.
Poiché questo spettacolo assolutamente indegno ha finito con il trarre in inganno sia coloro che hanno acquistato un appartamento in quello stabile, sia i cittadini, compresi coloro che oggi amministrano la città, che mai si sarebbero aspettati quanto è emerso, la Lega Senigallia chiede con urgenza, prima di decidere se sanare o meno la difformità, la Commissione Urbanistica, affinchè vengano ascoltati l’allora Assessore alla Pianificazione Urbanistica Maurizio Memè, il titolare dell’impresa costruttrice, i responsabili degli uffici comunali per approfondire cosa sia successo, quali siano le difformità e quale la soluzione.
Sarà questo un modo ed una occasione offerta al Capogruppo Romano (solito fare sermoni perbenisti e dare lezioni di urbanistica agli altri, vedasi ex colonie Enel) per spiegare la sua posizione.
 
Da
Lega Senigallia
 
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