Rischio idraulico: “Lavori in somma urgenza sono esatto contrario di programmazione”
PD Senigallia e Misa-Nevola e Diritti al Futuro: "Temiamo che sicurezza di territorio e popolazioni non sia per nulla aumentata"
Dopo l’alluvione del 15-16 settembre 2022 che ha colpito la valle del Misa e Nevola di cui tutti abbiamo ancora un ricordo vivo dei numerosi danni alle abitazioni, costringendo non poche famiglie a trovare una nuova sistemazione, alle infrastrutture pubbliche, alle aziende artigianali e agricole e soprattutto ha provocato la morte di 13 persone, il Governo, la Regione Marche e il Commissario straordinario per l’emergenza, il Presidente della Giunta Regionale Francesco Acquaroli, hanno dichiarato che si sarebbe fatto di tutto per ricostruire e per evitare il ripetersi che fenomeni piovosi intensi potessero avere ripercussioni tanto gravi per la popolazione e il territorio della vallata.
Per questo motivo sono stati incaricati quasi un anno fa alcune eccellenze tecniche italiane quali il CIMA (Centro Internazionale Monitoraggio Ambientale), l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Firenze e quella di Camerino per sistematizzare dati e scenari e per programmare e pianificare i possibili interventi di mitigazione del rischio idraulico e da frana. Ad oggi, oltre 13 mesi dall’alluvione, non si hanno informazioni sullo stato di avanzamento delle attività convenzionate!!
Nel frattempo però la Regione Marche e la struttura del Commissario Straordinario hanno realizzato numerosi interventi “in somma urgenza” lungo l’asta fluviale del Misa e Nevola che sono per definizione l’esatto opposto della pianificazione; infatti si tratta di interventi, che, seppur necessari, sono stati attuati su segmenti circoscritti dei fiumi. I lavori di “somma urgenza” non attuano un vero progetto e non comprendono la benché minima analisi geologica-geomorfologica e idraulica, ma sono definiti in contradditorio tra il Direttore dei Lavori e l’impresa, scelta senza alcuna procedura di evidenziazione pubblica. Altra caratteristica dei lavori di somma urgenza è la mancanza di trasparenza delle risorse pubbliche disponibili e ad oggi, dalle dichiarazioni degli amministratori regionali e del vice Commissario straordinario Ing. S. Babini, sono stati finanziati lavori per oltre sei milioni di euro. La mancanza di un quadro programmatico e progettuale è dimostrata dal fatto che in alcuni tratti fluviali i lavori di “somma urgenza” eseguiti nell’immediatezza dell’ultimo tragico evento sono stati danneggiati dalle piene successive, in particolare quella del 1° marzo scorso, tanto che lo stesso assessore Aguzzi, qualche giorno dopo, era intervenuto pubblicamente dichiarando che avrebbe stanziato le risorse per riparare i danni causati agli interventi di somma urgenza!! In altri tratti dell’asta fluviale si sono ripetuti nel giro di qualche mese i lavori di taglio della vegetazione, prevalentemente canneti ma anche piante protette, di movimentazione del materiale solido in alveo da una sponda all’altra, in altre situazioni si sono spostati gli argini in modo da allargare la sezione fluviale. Il taglio della vegetazione arbustiva sugli argini ha danneggiato irreparabilmente la rete metallica, pienamente efficiente, installata dall’allora Genio civile di Ancona all’inizio degli anni 2000 nel tratto compreso tra il ponte Portone e quello dell’A14, che proteggeva il rilevato dalla presenza di animali selvatici (volpi, tassi e istrici), che vi avevano scavato le loro tane indebolendo l’opera di difesa.
La logica di questa tipologia di lavori è quella di aumentare, laddove è possibile, la sezione fluviale e quindi ridurre la velocità; tuttavia ai fini delle portate (mc/s) nulla cambia e quindi resta invariato il principale problema, che, come perfettamente dimostrato dall’ing. Rognoli e da altri esperti, è il restringimento della sezione fluviale nel centro di Senigallia dove possono transitare circa 300 m/sec.
L’Assessore Aguzzi dopo il recente sopralluogo lungo il fiume Misa insieme ai suoi tecnici e al vice commissario straordinario per l’emergenza ha dichiarato “Sono lavori che procedono all’unisono. E’ un’unica progettualità che vede la completa messa in sicurezza di tutto l’alveo del fiume Misa per prevenire situazioni di sofferenza e dai risvolti drammatici quali quelle del 2022 e del 2014. Sono lavori eccezionali…”
Diversamente da quanto ci vuol far credere l’assessore Aguzzi noi siamo convinti che gli interventi eseguiti e in corso di esecuzione nulla hanno a che fare con la programmazione o la pianificazione di sistema, mentre sembrano essere solo interventi certo rilevanti e costosi, utili a mostrare una densa attività della Regione e un “contentino” per qualche comitato più attivo degli altri. D’altronde, se i lavori programmati dalla Regione e dal Commissario straordinario hanno raggiunto l’obiettivo della messa in sicurezza chiediamo: a cosa servono gli incarichi alle Università e ai Centri di Ricerca? Inoltre, rimanendo sul tema programmazione per la mitigazione del rischio idraulico, la progettazione delle due casse di espansione in località Pancaldo (Fiume Misa) e in località Ponte Lucerta (Torrente Nevola), non era già stata annunciata ad ottobre 2022? Quindi i progetti dovrebbero essere già pronti o non ancora?
L’assessore Aguzzi e il vice commissario straordinario Babini chiariscano anche, avendo ricevuto i comitati, se condividono le teorie idrauliche secondo cui per mitigare il rischio idraulico è necessario intervenire a valle del ponte FF.SS. con il prolungamento dell’ex molo di levante e lo sfioratore dentro le darsene portuali. Su questi interventi costosissimi e pericolosi (anche qui si vedano le precise argomentazioni tecniche dell’ing. Rognoli) si è recentemente espresso con un perfetto “slalom” politico-tecnico tra “il dire e il non dire” l’ing. Babini: si vedrà dopo!
Infine lo stesso vicecommissario nell’incontro pubblico del 19 ottobre ha dichiarato che il ponte due giugno può essere sollevato con un intervento “non troppo costoso”, inserendo martinetti e paratie; sembra un’ottima cosa ed esistono esempi anche in Italia. Allora, se è così e ricordando bene i pessimi effetti causati da quel ponte il 15-16 settembre 2022, che cosa si aspetta a realizzare “prima di subito” l’adeguamento descritto!? Attendiamo, ma non troppo.
Ricapitolando, noi siamo certi che la mitigazione del rischio idraulico nel bacino idrografico Misa e Nevola debba essere rapidamente programmata con un sistema di interventi a breve, medio e lungo termine e dopo una attenta analisi delle caratteristiche territoriali sia della parte montana-alto-collinare che di quella della pianura alluvionale. Per questo siamo in attesa degli studi di settore e delle proposte di piano che gli enti di ricerca sopra citati vorranno fornirci il più presto possibile, poiché a nulla serve la soddisfazione di maniera dei politici e dei tecnici regionali, temendo che la messa in sicurezza del territorio e delle popolazioni non sia per nulla aumentata.
Ricordiamo infine l’incontro pubblico del prossimo sabato 28 alle ore 17 presso il Circolo ACLI Falco a Casine di Ostra, indetto dal Partito Democratico e da Diritti al Futuro.
da PD Senigallia, PD Misa e Nevola, Diritti al Futuro
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!