Regolamento Consiglio delle Donne, scoppia la polemica a Senigallia
L'ex vice-presidente Pasquali: "Quanto affermato dal Presidente Bello, dalla Assessora Petetta e dal Consigliere Liverani è falso"
Quanto ascoltato nella seduta di oggi, 5 ottobre 2023, della IV Commissione Permanente avente come unico punto all’ordine del giorno la proposta di iniziativa consigliare n°2023/3869 recante il Regolamento del Consiglio delle Donne- modifiche puntuali, di iniziativa dei componenti il Gruppo consigliare Fratelli d’Italia, lascia non poche perplessità.
Il Presidente Bello, l’Assessora Petetta ed il Consigliere Liverani hanno dichiarato di aver interpellato preventivamente il Consiglio delle donne in merito alle modifiche apportate al nuovo regolamento ricevendo la loro approvazione in risposta alle diverse osservazioni fatte dai consiglieri di minoranza che chiedevano per quale motivo si cambiasse il regolamento senza interpellare la suddetta istituzione.
La poca conoscenza dell’istituzione ha portato ad un errore procedurale grossolano. Come esplicitato nell’articolo 11 comma 1 del Regolamento del Consiglio delle Donne, il regolamento può essere modificato dal Consiglio Comunale previo parere consultivo non vincolante dell’Assemblea del Consiglio delle Donne e non della presidente o del comitato esecutivo. Pertanto sarebbe stato necessario in primis convocare l’Assemblea e solo allora andare in commissione e, successivamente, in consiglio comunale.
Il Comitato Esecutivo non ha alcun potere in tal senso, il passaggio della convocazione dell’Assemblea è esplicitato chiaramente a garanzia di democrazia.
Pertanto è inutile e scorretto chiedere parere al comitato esecutivo. Anche se quest’ultimo fosse stato fatto nei tempi corretti.
Infatti non è trascurabile la tempistica con la quale la ex Presidente ha ricevuto una e-mail in cui si trasmetteva la proposta di regolamento,ovvero la sera stessa della commissione, anzi a seduta aperta, dopo le domande pressanti dei consiglieri di minoranza sulla conoscenza del documento di modifica da parte del Consiglio delle Donne.
Nessuna della altre componenti del direttivo, me compresa, sono state messe a conoscenza della suddetta proposta di regolamento. In conclusione dichiaro che quanto affermato dal Presidente Bello, dalla Assessora Petetta e dal Consigliere Liverani è falso.
Si è più volte affermato dal presidente Bello che il Consiglio delle Donne è ancora in carica fino al prossimo rinnovo; ricordo che l’articolo del 27 novembre del 2020 del Corriere Adriatico , dopo l’audizione in Consiglio Comunale dell’attività annuale della suddetta istituzione, titola “E’ finito il mandato per Michela Gambelli che lascia la presidenza del Consiglio delle Donne”, quindi anche questa affermazione non è corretta: il Consiglio delle Donne è espressione del Consiglio Comunale e quindi decade a fine legislatura (vecchio regolamento ancora in vigore). E’ stata presentata anche una interrogazione comunale a risposta scritta da parte di Diritti al Futuro sul mancato rinnovo del Consiglio delle Donne indirizzata al Sindaco di Senigallia e all’Assessora alle Pari Opportunità nei primi giorni del mese di luglio 2022.
Il difetto di procedura lascia capire la scarsa conoscenza e considerazione di questa istituzione: prima di consultare il Consiglio delle Donne per la revisione del regolamento andrebbe convocata l’Assemblea da cui verrà eletto il Comitato Esecutivo che a sua volta eleggerà la Presidente.
La Presidente ed il Comitato Esecutivo senza l’Assemblea non hanno il potere di modificare lo Statuto (come da art.1-il presente regolamento può essere modificato dal consiglio comunale previo parere obbligatorio vincolante dell’Assemblea Consiglio delle Donne). Tengo a precisare che le diverse richieste di modifiche del regolamento suggerite dal Comitato Esecutivo nel precedente mandato non sono state recepite per la complessità del percorso procedurale partendo dalla convocazione che era prevista a mezzo posta cartacea per alcune centinaia di iscritte.
Quale vicepresidente, anche io dimissionaria dal 2020, ritengo necessario fare chiarezza su quanto accaduto e quanto da me udito, a tutela ed onorabilità del lavoro svolto.
Patrizia Pasquali, ex vice-presidente Consiglio delle Donne
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