Campione del mondo: il senigalliese Simone Saltarelli vince il mondiale endurance
Il motociclista trionfa con Gamarino e Calia in sella alla Kawasaki 1000 categoria stock del Team 33 Louit April Moto
Una parola talmente grande che si fa fatica a dirla: campione del mondo. Ancora non riesce a capacitarsi il senigalliese Simone Saltarelli che sul circuito del Paul Ricard, in Francia, ha vinto le 24 ore del Bol D’Or, tra le più famose gare di endurance per moto.
Una gara difficilissima, stancante che mette sotto sforzo per 24 ore i piloti che in tre si dividono un intero giorno di gara. Turni di un’ora e poi due di riposo, giorno e notte, sempre con ritmi altissimi di una gara di velocità ed una tensione alle stelle.
Ma questa volta Saltarelli con i compagni di squadra Cristian Gamarino e Kevin Calia, in sella alla Kawasaki 1000 categoria stock del Team 33 Louit April Moto non hanno mollato mai sino ad arrivare sul gradino più alto del podio.
“E’ stato un week end incredibile. Siamo arrivati al Paul Ricard consapevoli delle nostre potenzialità,ma senza mai avere aspettative eccessive. Siamo un Team forte, abbiamo sempre combattuto negli scorsi anni per podi e titolo e quest’anno tutto si è incanalato nel verso giusto. Non eravamo partiti benissimo nelle prove, ma questa è un po’ la nostra caratteristica, siamo più motivati in gara. Basti dire che noi montiamo il motore nuovo per la gara e badiamo meno alle qualifiche, anche se in effetti arrivare in qualifica tra i primi dà dei punti che sicuramente ci avrebbero fatto comodo in classifica generale”.
Il Team 33 Louit April Moto era dato tra i favoriti ed atteso per il riscatto visto le qualifiche poco favorevoli, ed alla fine tutto il Team ha dato il massimo per ottenere questo risultato che lancia nella storia del motociclismo sia il Team che i tre driver.
“Ognuno di noi non ha mai mollato, ci siamo sostenuti a vicenda ed il team non ha sbagliato nulla. La moto è stata fantastica, non ha avuto alcun problema. Mi sono sempre sentito a mio agio, nonostante la stanchezza. La gara è andata via liscia con i soliti colpi di scena tipici di una gara che dura 24 ore. Siamo sempre stati tra i primi combattendo per il podio. Infine a circa 20 minuti dalla fine la 55 ha rotto lasciandoci la prima posizione di categoria e sesta assoluta. Eravamo già felicissimi di questo risultato ma poi nella notte è arrivata la bomba: la numero 41 che ci precedeva nella classifica mondiale è stata squalificata perché aveva montato un serbatoio più grande che gli permetteva di fare più giri effettuando così meno soste e guadagnare tempo. Ci siamo ritrovati campioni del mondo, un’emozione indescrivibile.
Credo di meritarmi questo titolo, specie dopo le ultime vicende, le varie sfortune capitate ed il terribile incidente di Imola, per il quale non sono ancora al 100%.”
Ma l’attività del pilota non finisce al Paul Ricard, infatti Simone sarà in pista ancora ad Imola i prossimi 7-8 ottobre per portare a termine il Campionato Italiano Velocità in sella alla Honda del TCF Racing Team.
Sarà l’occasione per i tifosi per salutarlo ed acclamarlo, d’altronde non capita tutti i giorni di avere un campione del mondo sotto casa.
“Vorrei ringraziare tutti, dal team Louit a Francesco Nucci team manager della TCF racing Team che mi ha permesso di correre nel mondiale endurance. Ringrazio tutti coloro che hanno sempre creduto in me, gli sponsor e soprattutto la mia famiglia. E’ stato bellissimo festeggiare con loro questo mondiale con mia moglie e figli, mia sorella che mi avevano raggiunto al Paul Ricard. Naturalmente ringrazio mio padre che da ex pilota mi ha sempre dato ottimi suggerimenti. Ora spero di continuare nel mondo delle corse anche se l’età avanza. Mi sento ancora pronto e motivato e non nascondo che sto già progettando la prossima stagione agonistica“.
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