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Bilancio e speranze sulla tutela di Villa Torlonia a Senigallia

Il prof. Baldetti annuncia che, dopo l'esposto, non ci saranno altre iniziative: "Amministratori interpretino i desiderata dei cittadini"

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Villa Torlonia agli inizi del '900

Completate le operazioni per la tutela della napoleonide villa Torlonia di Senigallia – dal nome della più potente famiglia romana di fine ‘800 –, tramite la presentazione di un esposto urgente al locale comando dei Carabinieri.

Così come erano state concordate con il gruppo dei più stretti cooperatori, il rappresentante prof. Ettore Baldetti ha inviato una breve nota di ringraziamento ai suddetti collaboratori Leonardo Badioli, Nino Bucci, Riccardo Marletta, Gabriela Osti Solazzi e Franco Porcelli nonché ai diretti o indiretti sostenitori dell’iniziativa di salvataggio, proff. Fabio e Paola Ciceroni, Giuseppe Caramia, arch. Margherita Abbo Romani, avv. Domenico Liso e Umberto Solazzi, Presidente del locale Tribunale del Malato, comunicando la sua intenzione di non voler procedere con altre iniziative, dopo aver posto la questione nelle mani della magistratura e aver segnalato l’apposizione del supporto del cartellone d’inizio lavori per la creazione di tre palazzi residenziali, alla Soprintendente, arch. Cecilia Carlorosi, e al Viceministro alla Cultura, Vittorio Sgarbi.

Struttura per il cartellone di inizio lavori a Villa TorloniaSi spera ora che, nella scia della richiesta di vincolo di questo luogo della memoria europea da parte del noto critico d’arte e di un analogo pubblico intervento dell’Associazione Archeoclub d’Italia nazionale e senigalliese, nonché delle 420 sottoscrizioni della petizione on line nel sito “Change.org” e del 75% dei circa 15000 lettori di un primo articolo del febbraio scorso, contrario all’abbattimento secondo le statistiche telematiche, amministratori, consiglieri e responsabili di associazioni storiografiche e culturali cittadine, al di là delle loro personali interpretazioni relative all’estetica o all’edilizia turistico-abitativa, quest’ultime chiaramente descritte da un odierno articolo on line di Carlo Massacci, si ricordino – con estrema urgenza data l’imminenza della demolizione – di interpretare anche i desiderata di cittadini, elettori o soci.

Villa TorloniaInfatti un luogo della memoria non si giudica per la sua bellezza estetica, dato e non concesso che questa non esista, come negli esempi locali della casa natale di Maria Goretti o dei mozziconi delle mura medievali cittadine giustamente salvaguardati, tanto più che Villa Torlonia costituisce il più antico edificio aristocratico senigalliese a vocazione marina, dotato di un piccolo parco interno con recitazione originale e inalterato nelle strutture esterne almeno da inizio ‘900, come dimostra il confronto con le foto d’epoca.

Non a caso la sezione “Italia Nostra” di Senigallia organizzò negli anni passati un convegno alla Rocca proprio per la tutela delle coeve strutture marittime recettive con l’intervento del Soprintendente, personalmente interessato alla questione, anche se l’evento fu programmato nei giorni in cui era prevedibile la demolizione della colonia marina ex ENEL – dopo prolungate quanto vane contestazioni –, senza che il pubblico funzionario ne fosse stato precedentemente informato.

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