“Gioco o Roulette Russa Digitale? ‘One Chip Challenge’, nuova pazzia virale su TikTok”
Lancia l'allarme il Prof. Lavenia di associazione Di.Te. di Senigallia: "Non possiamo perdere altre vite in nome della vanità digitale"
No, non stiamo parlando di un nuovo reality show o di un gioco di parole. Il “One Chip Challenge” non è una follia qualsiasi; è una sentenza di morte in potenza, mascherata da divertimento e coraggio adolescenziale.
Harris Wolobah, quattordici anni, voleva forse fare il gladiatore digitale, ma la sua arena non era Sparta; era la vita reale. Una vita cancellata, una famiglia distrutta. E tutto in cambio di cosa? Di un fugace momento di notorietà in una piattaforma che vive di frivolezze e superficialità.
Genitori, svegliatevi. Non si tratta di un profumo di caffè da ignorare. Qui, l’odore è quello di un pericolo che brucia: il peperoncino della stupidità e della negligenza. Parlate con i vostri figli, smettetela di fare gli struzzi e affrontate il problema. Educatori, amministratori scolastici, includere l’educazione digitale nei programmi scolastici è più che un dovere; è una necessità vitale.
Ma, attenzione, la responsabilità non è solo degli educatori e dei genitori. È di tutti noi. Non possiamo più nasconderci dietro al “non è affare mio”. È ora di alzare la voce, utilizzando ogni mezzo di comunicazione a nostra disposizione per portare alla luce questa pazzia che rischia di decimare una generazione.
La prevenzione non è un optional. Quando si tratta della salute e della vita dei nostri giovani, la prevenzione è l’unico percorso che possiamo permetterci di seguire, soprattutto quando la cura potrebbe non esistere. Non possiamo più permetterci di perdere altre vite in nome della vanità digitale.
Prima che un altro Harris diventi un hashtag, prima che un altro nome venga aggiunto alla lista sempre crescente di tragedie evitabili, è ora di agire. La questione è chiara: sono le nostre priorità più concentrate sul like di un video o sulla vita di un giovane?
Prof. Giuseppe Lavenia
Psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo, Docente Universitario
Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo O.d.V.
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