“È del tutto pacifico che l’attuale regolamento del Consiglio delle Donne contenga una serie di norme di relazione, di organizzazione e di funzionamento inadeguate alle finalità di questo organismo, necessitando, pertanto, di un aggiornamento organico e puntuale, soprattutto nelle sue finalità, funzioni e attività.”

Recita così una nota del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che nei giorni scorsi ha presentato alla Presidenza del Consiglio una proposta di deliberazione consiliare, con la quale i Consiglieri del partito di Giorgia Meloni Silvia Tomassoni, Davide Da Ros, Marcello Liverani e Massimo Montesi chiedono al Consiglio di aggiornare l’attuale Regolamento del Consiglio delle Donne, istituito dall’Amministrazione Angeloni nel lontano 2001 e modificato timidamente nel 2010 dalla stessa Amministrazione.

A distanza di oltre vent’anni, il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, di cui è membro anche il Presidente del Consiglio Massimo Bello, che ha tra l’altro sottoscritto e firmato la proposta, ha deciso di articolare un nuovo regolamento, più efficace e al passo con i tempi.

Il Consiglio delle Donne svolge la propria attività nell’ambito del territorio comunale ed è un organo di partecipazione dell’associazionismo femminile e delle donne alla vita istituzionale ed amministrativa dell’Ente e della comunità, con il compito, tra gli altri, di valorizzare la presenza e le attività delle donne nella società e nella comunità cittadine, nelle istituzioni pubbliche e private e nelle diverse realtà del territorio, sostenendo le politiche e le azioni delle pari opportunità.

“Il Consiglio delle Donne è un organismo valido allo scambio di opinioni e di buone pratiche con il Consiglio comunale e con la Giunta – commenta la prima firmataria della proposta Silvia Tomassoni nella nota stampa del Gruppo FDI – ed è il luogo ideale, in cui dare un contributo concreto allo sviluppo e alla promozione delle politiche a favore delle donne.”

“Le modifiche principali all’articolato dell’attuale e vigente regolamento – aggiunge Davide Da Ros, Capogruppo FDI in Consiglio – sono modifiche necessarie ed opportune dopo vent’anni di vigenza e di operatività di questo organismo di partecipazione.”

“La proposta – aggiungono i Consiglieri Marcello Liverani e Massimo Montesi – individua alcune modifiche di natura stilistica e un aggiornamento delle norme riguardanti le finalità, le attività e la composizione degli organi del Consiglio delle Donne. La proposta di FDI inserisce anche la figura della Vicepresidente, una nuova modalità di elezione della Presidente e della Vicepresidente, nonché un’implementazione dei rapporti di collaborazione tra gli organi del Consiglio delle Donne e quelli con gli organi di governo dell’Ente.”

Le attuali “Commissioni di lavoro” si trasformano in “Gruppi di lavoro” e il “Comitato Esecutivo” diventa il “Consiglio Direttivo”. La Presidente e la Vicepresidente, tra cui vige un serio ed opportuno principio di collaborazione, sono elette dal Consiglio Direttivo a maggioranza assoluta delle aventi diritto.

Rilevante è anche la proposta, che vede l’inserimento, nella composizione dell’Assemblea del Consiglio delle Donne, delle rappresentanti delle Associazioni femminili, che operano nel territorio comunale. Ciò per offrire all’organismo maggiore ampiezza delle diverse specificità culturali e sociali presenti nella comunità.

Importante, inoltre, è anche la proposta di FDI per il Sindaco o suo delegato, per l’Assessore alle Pari opportunità, per il Presidente della competente Commissione consiliare permanente o suo delegato e per il Presidente del Consiglio comunale o suo delegato di partecipare alle riunioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo del Consiglio delle Donne, invitati, con diritto di tribuna.

“La nostra proposta di modifica regolamentare – commentano i Consiglieri del gruppo di Fratelli d’Italia – è volta ad un aggiornamento serio e puntuale di questo organismo, che rappresenta l’opportunità di modernizzare il dibattito e il confronto sulle pari opportunità e sulla partecipazione femminile concreta, su cui auspichiamo l’unanimità del Consiglio comunale.”