Il 20 giugno è la giornata del rifugiato
Celebrata in tutto il pianeta
Una data molto importante, quella di oggi, 20 giugno, per chi lavora nell’accoglienza e nel campo delle migrazioni.
Oggi si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite) per riconoscere la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di persone costrette a fuggire nel mondo a causa di guerre, violenza, persecuzioni e violazioni dei diritti umani. In questa occasione UNHCR Italia lancia la campagna “Hope Away from Home”, attraverso la quale alcune città italiane illumineranno un monumento simbolo (tra cui la Porta di Lampedusa) di luci blu, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul diritto di tutti i rifugiati di essere protetti, chiunque essi siano e da qualsiasi parte del mondo provengano, per dare loro la possibilità di ricostruire la loro vita con dignità.
A queste persone il SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) dà quotidianamente supporto per tentare la difficile ricostruzione di una vita, di una rete di relazioni affettive e sociali nella comunità, nel trovare un impiego, nell’offrire la corretta istruzione ai minori e una formazione agli adulti.
Attualmente il SAI Senigallia e il SAI Ambito Territoriale 8 accolgono, nei loro progetti, 83 persone, con prevalenza Ucraina, Nigeria e Afghanistan. Il SAI minori invece 22 minori stranieri non accompagnati (di cui 2 femmine) e 3 neomaggiorenni, con prevalenza Gambia, Egitto, Albania e Bangladesh.
Come ogni anno Fondazione Caritas e la cooperativa sociale Casa della Gioventù, enti gestori dei SAI territoriali, in collaborazione con realtà del territorio come l’associazione Lapsus e le cooperative Lella e Res, hanno organizzato una giornata dedicata ai rifugiati e al diritto di asilo, prevista per il 22 giugno nei locali della Biblioteca comunale di Senigallia.
La terra è di tutti e ogni persona ha il diritto di muoversi liberamente o, per usare le parole di Papa Francesco, “Liberi di scegliere se migrare o restare”: si tratta di due diritti fondamentali, quello di vivere nella propria terra o quello di migrare liberamente, che spesso sono negati, ignorati, violati. Per questo riteniamo fondamentale in questo giorno esprimere il nostro dolore per l’ennesimo, tragico naufragio nel Mar Egeo della scorsa settimana, davanti alle coste greche, nel quale si è svolta una terribile strage di migranti. Una tragedia tra le più gravi e dolorose degli ultimi dieci anni, a cui dobbiamo rispondere con la pretesa di canali regolari d’ingresso in Europa, di una maggiore consapevolezza a livello europeo per superare il regolamento di Dublino e il divieto di chiusura delle frontiere.
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