“Allagamenti a Senigallia, tombini e pulizia dei fossi: sveglia Olivetti!”
Campanile attacca dopo l'emergenza maltempo: "Risposta dell'Amministrazione ancora una volta deficitaria e deludente"
Il Sindaco Olivetti non ha colpa se piove tanto o se il mare è in tempesta ma se i tombini sono intasati e le grate dei fossi chiuse, sì, la colpa è sua.
In molti casi gli allagamenti di questi giorni, almeno in città, sono dovuti all’intasamento dei tombini stradali che, se puliti, permetterebbero il defluire dell’acqua. Lo dimostrano ampiamente quei luoghi (da via Pasubio fino a via Capanna) cui singoli cittadini si sono sostituiti al Comune, calzando stivali di gomma e stappando i tombini con scope e ramazze. Per non parlare della grata sul fosso di Sant’Angelo che è stata sollevata dopo ore che l’acqua aveva tracimato allagando le vie limitrofe.
Se il comportamento dei cittadini volontari (una specie di Protezione Civile fai da te) è stato encomiabile e sono da ringraziare per il senso civico dimostrato, la risposta dell’Amministrazione si è dimostrata, ancora una volta, deficitaria e deludente.
Alle ore 10,44 di martedì 16/05 in compenso sui telefonini è arrivato l’avviso “Il fiume Misa sta raggiungendo il livello di piena. Anche i fossi hanno raggiunto livelli di criticità. Portarsi ai piani alti e prestare attenzione. Il Sindaco ordina a tutti di salire ai piani alti“.
Di quale fiume si stava parlando? Non certo il Misa che a quell’ora in città scorreva placido non coprendo neanche le isolette di ghiaia che si sono formate nel tempo. Poi, verso le 13,00 un nuovo avviso che “la piena è attesa nelle ore successive”.
Se gli avvisi devono essere questi è meglio lasciare perdere perché lanciano allarmi generici che non servono a nulla e anzi fanno perdere fiducia nelle istituzioni preposte a gestire l’emergenza e fanno precipitare nell’angoscia centinaia di concittadini che vivono a ridosso del fiume.
Da tempo tutti insistono sulla manutenzione e pulizia dei fossi e dei tombini oltre che del fiume. Per l’Assessore Campagnolo è forse sufficiente aver raggiunto un accordo con un altro ente pubblico ed essersi tolto il pensiero (e mondare la coscienza). Per i cittadini è diverso: non importa “chi” risolve il problema ma che il problema sia risolto. Ed ancora non lo è se ancora una volta, a distanza di pochi mesi, interi quartieri sono andati sott’acqua senza che il fiume ne abbia responsabilità diretta questa volta.
La comunicazione emergenziale è affidata alle pagine dei social. Il sito istituzionale è sprovvisto di uno spazio dedicato (ed aggiornato) all’emergenza, i messaggi sui telefonini sono generici e solo allarmanti, sul Ponte Garibaldi non sono state installate le paratoie, anche le sirene nelle zone critiche sono assenti, i tombini non sono stati puliti. Tutto questo fa capo al Comune e quindi il responsabile è Olivetti. Che almeno questa volta ci sia risparmiato lo scaricabarile consueto:
Olivetti (ed Acquaroli) vi decidete a fare qualcosa di veramente utile per la comunità senigalliese?
Gennaro Campanile
Consigliere comunale Senigallia
Dovrebbe essere inoltre eseguito il controllo periodico del manto stradale al fine di individuare possibili cedimenti dovuti ad assestamenti, in via Pergolesi ci sono 2 crateri per ora piccoli che potrebbero però nascondere qualcosa di molto più grande.
Firmato
Un urlo nel deserto
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