“Sui diritti delle Donne Fratelli d’Italia sempre più ipocrita”
"I due consiglieri senigalliesi si dimettano immediatamente"
8 Marzo e diritti delle donne. FDI sempre più ipocrita. Liverani e Da Ros si dimettano immediatamente.
Le nomine alle più alte cariche dello stato e quelle in alcuni ministeri avevano già evidenziato l’impronta che la maggioranza di destra che governa il paese voleva dare alla questione femminile.
Sono a tutti note le prese di posizione del ministro Roccella e del presidente della camera Fontana contro la pillola abortiva, le unioni civili, le comunità LGBT+ e i loro diritti.
Sulla linea di queste nomine il governo Meloni introduce in finanziaria provvedimenti punitivi per le donne. Opzione donna viene gravemente ridimensionata per favorire le donne con uno, due o più figli e contestualmente viene negata l’estensione del congedo parentale anche ai padri per confermare che la cura dei figli deve essere un carico solo femminile. Tutto questo per rafforzare il concetto di famiglia tradizionale: l’uomo porta a casa il reddito e la donna cura i figli.La stessa prospettiva si era palesata anche a livello regionale quando il capogruppo di Fratelli D’Italia, Carlo Ciccioli, aveva dichiarato in aula che “il padre deve dare le regole e la madre deve accudire”. Giusto tornare indietro di decenni, alle miserie della cultura patriarcale.Nella nostra città, di fronte a tanto, la destra non poteva essere da meno.
Neanche due settimane fa il presidente del consiglio comunale Massimo Bello era a Fano per il premio Eccellenza Donna. Da inizio mandato i consiglieri, dirigenti e militanti di FdI si riempiono la bocca di azioni a difesa della donna. Nulla di più politicamente ipocrita.Sono giunte le motivazioni di condanna dei consiglieri Liverani e Da Ros.
Dalla lettura delle motivazioni della sentenza sul caso che ha visto l’allora esponente della Lega Michela Silvestrini contro i due consiglieri, veniamo messi di fronte a una situazione inquietante, sulla quale non entreremo ovviamente nel merito perché la sentenza non è definitiva.La questione però è politica ed esclusivamente politica. Perché quanto è avvenuto ha dei risvolti importanti; le “dicerie” cui avevano fatto riferimento i due consiglieri, come scrive il giudice, avevano il solo “scopo di denigrare e screditare la Silvestrini”. Inoltre, gravissimo il passaggio in cui il giudice afferma che le azioni commesse hanno leso “l’onorabilità della persona offesa nel suo essere madre e dunque in una funzione ed in un aspetto particolarmente delicato ed importante della persona”.
Di fronte a tali motivazioni, i due consiglieri comunali, che dovrebbero rappresentare tutta la città, in attesa dell’esito di ulteriori gradi di giudizio, devono subito dimettersi. Ne va della credibilità politica loro, dell’intera maggioranza, che continua a stare in maniera imbarazzante in silenzio di fronte a quanto avvenuto, e della politica, che si qualifica non solo per le idee e le proposte ma anche per i modi con i quali le esprime.
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