Senigallia: 35esimo presidio contro la guerra
Sabato 11 marzo appuntamento in piazza Saffi dalle 18 alle 19
Questa settimana, parlando di guerra, mettiamo in risalto una speranza.
Facciamo questo perché l’iniziativa del Brasile di Lula per fermare la guerra in Ucraina e per rilanciare l’Onu è una novità davvero significativa. Non è tacciabile di ambiguità, come la pur importante proposta della Cina. Indica con chiarezza l’obiettivo di porre fine alle ostilità in vista di un tavolo di pace.
Dà voce al punto di vista del Sud del mondo sul conflitto che oppone l’Occidente atlantico a un Oriente eurasiatico e che l’invasione cominciata il 24 febbraio 2022 da Mosca ha fatto esplodere. Questo punto di vista del Sud va preso seriamente in considerazione anche perché mette in gioco il contributo di altri paesi alla soluzione della guerra, non lasciando la ricerca di uno sbocco nelle mani delle stesse potenze che la crisi attuale hanno generato.
Siamo sempre molto attenti a capire e giustificare il risentimento e la diffidenza dei Paesi dell’ex Patto di Varsavia dopo quarantaquattro anni di sudditanza al “mondo russo” recintato dall’Urss, ma facciamo fatica a capire qualcosa di molto simile in un Sud del mondo che ha vissuto una predominanza – usando un eufemismo – occidentale per un lasso di tempo almeno dieci volte maggiore. Ben venga, quindi, l’iniziativa di pace del Brasile: a noi, in Occidente e in Europa, non resta che prendere atto che il mondo è cambiato e che, messa da parte qualsiasi mira di nostra supremazia, nulla ci proibisce di cooperare alla governance pacifica di cui ha bisogno il mondo.
Non è da escludere che Brasilia proceda nel suo progetto con il placet segreto di Washington e Mosca: a entrambe, impantanate in una morsa bellica sempre più opprimente, l’impegno di Lula e le buone relazioni multilaterali brasiliane fanno molto comodo. Oltretutto per Washington rappresenta un’alternativa più affidabile rispetto a Turchia, Iran e Cina, sbilanciate a favore di Putin. Il Brasile, infatti, potrebbe diventare il capofila di un club di mediatori composto anche da India, Indonesia, Sudafrica e altri ancora.
Del resto, il presidente brasiliano ha dimostrato di conoscere quali sono le priorità vere: “Spendiamo trilioni per fare la guerra quando in 900 milioni soffrono la fame”.
PER LA PACE SUBITO
Parole e musica contro la guerra
con Gabriele Carbonari, musicista
1. PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA
2. CONTRO L’INVIO DI ARMI E CONTRO L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI
3. PER UN’AZIONE DIPLOMATICA CONCRETA DEL GOVERNO ITALIANO AL FINE DI PROMUOVERE NEGOZIATI DI PACE
4. PER L’ACCOGLIENZA E L’ASSISTENZA A TUTTI I PROFUGHI
La cittadinanza è invitata
da Rete per la Pace Subito – Senigallia
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