“Assessora, se ama Senigallia come dice la lasci come è adesso”
Lettera firmata di alcuni cittadini: "spiaggia stravolta, alberi che cadono come mosche e Campagnolo criticava gli altri"
Lettera aperta al Sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti
Egregio sig. Sindaco,
quando nel 2020 presentandosi alle elezioni nella città di Senigallia Elena Campagnolo scriveva che nonostante venisse dal Veneto: ”sin dal primo momento si è trattato di una storia d’amore tra me e questo territorio”, qualcuno forse ci ha creduto e l’ha votata.
E molti hanno creduto in lei, Sindaco, per mantenere al meglio la nostra città, visto che criticava scelte di altri.
Allora ci chiediamo se si è innamorata di questo territorio ed ha ottenuto proprio l’Assessorato al Verde, perché ora sta cercando in tutti i modi di stravolgerlo?
Noi residenti siamo veramente innamorati di questo territorio da tanti e tanti anni e siamo legati emotivamente anche al paesaggio.
Ci piace andare in spiaggia, chiamata di velluto perché ci si può passeggiare a piedi nudi, i bambini giocano sulla riva e possiamo stenderci comodamente anche con un asciugamano.
Ci piace molto, al ritorno dal mare, imboccare a piedi o in bicicletta, vie alberate e fresche che ci proteggono dal sole fino all’arrivo a casa.
Ci piace la vita tranquilla, con il turismo estivo ovviamente, ma non certo con motori che rombano per le nostre vie e spiagge .
Ci piace anche passeggiare verso la campagna, tutti i ragazzini sono andati in bicicletta lungo il Viale di Pini (all’ombra dei pini) e poi verso il Crocifisso della valle. Molti sono soliti fare una passeggiata con il proprio cane anche di giorno perché i pini ombreggiavano le vie ed i giardinetti.
Avevamo persino un’oasi protetta per la nidificazione del fratino, ormai raro, in un tratto di spiaggia senza edifici, con tanto di cartello dove si dice di non disturbare. Ora la spiaggia nord è stata sconvolta da ruspe e moto per un mese, senza aver nessun riscontro economico, anzi spendendo (noi cittadini) 10.000 euro, gli alberi stanno cadendo come mosche: centinaia, anche nel lungomare; gli argini dello stradone Misa sono stati privati dei loro alberi che fungevano da contrafforti; il viale dei Pini spogliato dai pini ed il paesaggio della città sarà completamente stravolto dalla scelta di nuovi alberi per i viali: aceri campestri come quelli moribondi in viale Don Minzoni.
Se è vero che l’assessore era innamorata di questo luogo, lo lasci così com’è, cercando di curarlo e mantenerlo al meglio.
Magari spendendo quella decina di migliaia di euro per la pulizia delle strade, visto che tanti turisti si lamentano proprio della sporcizia. Volete vivere in una città rumorosa, assolata, con spiaggia dedicata allo sport e vie dove non ci si può fermare con il cane o a chiacchierare 5 minuti perché il sole batte forte in testa? Di quale parte del territorio esattamente afferma di essersi innamorata?
La città, ancora in parte, è viva; senza alberi sarà morta.
Un gruppo di cittadini con vero amore per Senigallia
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