Siamo in prossimità del Giorno della Memoria e Primo Levi ci illumina ancora:

 

“… Quasi tutti i reduci, a voce o nelle memorie scritte, ricordano un sogno che ricorreva spesso nelle notti di prigionia, vario nei particolari ma unico nella sostanza: di essere tornati a casa, di raccontare con passione e sollievo le loro sofferenze passate rivolgendosi ad una persona cara, e di non essere creduti, anzi, neppure ascoltati. Nella forma più tipica (e più crudele), l’interlocutore si voltava e se ne andava in silenzio.

… è importante sottolineare … la consapevolezza dell’enormità, e quindi della non credibilità, di quanto avveniva nei Lager …”. 

Certo l’enormità di oggi è differente da quella raccontata ne I sommersi e i salvati, tuttavia il baratro della guerra atomica è pur sempre una enormità tale da alimentare la sua non credibilità.

Non siamo creduti quando affermiamo i rischi pazzeschi della guerra in Ucraina, che coinvolge le tre maggiori potenze nucleari del mondo, Russia, Stati Uniti e Cina.

Ci liquidano con una alzata di spalle quando diciamo che escludere i negoziati, puntando solo sulle armi e sulla sconfitta dell’avversario, accresce la possibilità di scontro atomico tra superpotenze.

Ci rispondono con un sorrisetto di circostanza quando facciamo notare l’evidenza che l’escalation seguita in questo anno di conflitto, escalation oggi confermata con l’entrata in scena dei carri armati più potenti del mondo, porta a un drammatico e fatale allargamento del conflitto il cui esito finale comporta il ricorso alle armi nucleari. Questa è una guerra che non farà vincitori.

PAROLE E MUSICA CONTRO LA GUERRA

1.     PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA

2.     CONTRO L’INVIO DI ARMI E CONTRO L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI

3.     PER UN’AZIONE DIPLOMATICA CONCRETA DEL GOVERNO ITALIANO AL FINE DI PROMUOVERE NEGOZIATI DI PACE

4.     PER L’ACCOGLIENZA E L’ASSISTENZA A TUTTI I PROFUGHI

La cittadinanza è invitata