Se ne è andato a 78 anni per una meningite batterica una delle grandi icone della storia del rock e della chitarra, Jeff Beck.

Il chitarrista, uno dei più grandi, innovativi e influenti della storia, simbolo degli anni ’70, ha segnato un’epoca, cambiando per sempre il percorso della musica.

Vincitore di 8 Grammy, era nella Hall of Fame del rock sia come solista sia come componente degli Yardbirds, fondamentale gruppo degli anni Sessanta, dove militò dal 1965 al 1968.

Il chitarrista inglese – celebre il dualismo tra gli appassionati per decidere chi fosse il migliore in assoluto tra lui ed Eric Clapton – anche da solista o con il Jeff Beck Group (con il cantante Rod Stewart, il pianista Nicky Hopkins, il batterista Mick Waller e il chitarrista dei Rolling Stones Ronnie Wood, ma al basso) continuò a sperimentare, influenzando con la sua tecnica e il suo stile non solo il rock ma anche l’hard rock, il metal, la fusion, il blues, il pop.

“Truth”, album solista del 1968, è considerato una pietra miliare della storia della musica del Novecento, un album imprescindibile per capirne l’evoluzione.

Recentemente aveva inciso un album con l’attore Johnny Deep, con cui era arrivato in tour in Italia, suonando all’Arrena della Regina di Cattolica nell’estate 2022.

Chiunque oggi imbraccia una chitarra, anche inconsapevolmente, gli deve qualcosa.

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