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Mancini e la nuova linfa azzurra dalla Serie A: così il ct jesino prova a far rinascere l’Italia

Da Volpato a Pafundi, la nuova linfa dell'Italia. L'esperienza dei reduci del trionfo all'Europeo. Dimarco & co.: chi ha convinto il ct

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Pallone da calcio

Sarà l’inverno calcistico più lungo e più buio nella storia del calcio italiano, ma oltre l’oscurità si comincia già a intravedere più di una luce.

Cinquanta giorni senza calcio, mentre tutti gli altri grandi Paesi tiferanno per la propria nazionale ai Mondiali, il deserto dell’Italia non sarà quello del Qatar. Dopo due Coppe del Mondo saltate per assenza di talenti, necessari com’è noto per qualificarsi, la speranza del ct Roberto Mancini, che in queste settimane a Coverciano guarda negli occhi il futuro, è di trovare nuove sorgenti nella terra arida della Serie A, il campionato più esterofilo d’Europa.

La generazione Z, nativa digitale (ma trattandosi di calcio speriamo non troppo) è l’ultima miniera di Mancini, ct talent scout che scopre giocatori prima di loro stessi, vedi Zaniolo, la cui prima convocazione costò al Mancio i dubbi e le molte critiche degli scettici, come rivelato dallo stesso ct in un intervento ripreso dal Corriere dello Sport. Ma ora la Serie A sembra tendergli una mano.

Da Volpato a Pafundi, la nuova linfa dell’Italia

Tra convocati per il ritiro di questa seconda parte di novembre a Coverciano c’è il nuovo talento sbocciato alla Roma, Christian Volpato, 19 anni e già due gol in Serie A, ci sono Miretti e Fagioli, ultimi gioiellini sfornati dal vivaio della Juve, protagonisti nella rimonta dei bianconeri in classifica, e poi altri under-20 come Pafundi dell’Udinese, che nonostante una sola presenza con i grandi del nostro campionato ha già stregato il ct, Terracciano del Verona, Fazzini e Baldanzi dell’Empoli. 

Infine ci sono Gnonto, che in realtà gioca in Inghilterra, e soprattutto Scalvini, che appena maggiorenne è già un veterano nell’Atalanta di Gasperini. Tutti calciatori talentuosi e di belle speranze. Hanno quattro anni di tempo per trasformare le aspettative in conferme al prossimo Mondiale.

L’esperienza dei reduci del trionfo all’Europeo

Insieme a loro, alcuni reduci della finale dell’Europeo vinto in Inghilterra, dieci in totale, a cui si sarebbe aggiunto pure Cristante che però ha dovuto lasciare il ritiro della nazionale per un problema fisico. Si tratta di Donnarumma, Bonucci, Di Lorenzo, Barella, Verratti, Chiesa, che a Wembley scesero in campo dal primo minuto, più Meret, Acerbi, Bastoni e Pessina che invece rimasero in panchina. Una notte magica per l’intero Paese, come dimostra il picco degli utenti collegati in streaming registrato da ExpressVPN nel suo studio sugli eventi sportivi più seguiti negli ultimi anni.

Oggi l’Italia calcistica sogna di rivivere le stesse emozioni fra quattro anni, con un gruppo che nelle intenzioni di Mancini vuole proporre il giusto mix tra talento già pronto per i grandi palcoscenici ed esperienza utile a indicare la via.

Dimarco & co.: chi finalmente ha convinto il ct

A completare la rosa della nuova Italia quelli che una volta venivano definiti le promesse del nostro calcio ma che adesso hanno dimostrato di poter essere delle certezze, convincendo definitivamente anche il ct marchigiano. Dimarco, trascinatore all’Inter e finalmente punto fermo anche di questa nazionale, autore tra l’altro del gol numero 1.500 della storia dell’Italia, traguardo di cui lui stesso si diceva contento ai microfoni di Rai 1 dopo il 2-0 all’Ungheria, Gatti, Raspadori, le stelle più brillanti delle ultime uscite degli Azzurri, a cui si aggiungono i vari Tonali, Zaniolo e Politano.

Smaltita l’amarezza per l’esclusione dal Mondiale, a marzo si inizierà a fare sul serio con le qualificazioni ad Euro 2024, prima delle final four di Nations League in programma a giugno. Già tra qualche mese l’Italia di Mancini proverà a dimostrare di potersi meritare un posto al tavolo delle grandi. Come tra quattro anni, quando si parlerà di nuovo di Mondiale e capiremo davvero se il seme di questa nuova nazionale avrà fatto sbocciare i suoi frutti.

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