“La più grande farsa politica dall’avvento della destra a Senigallia”
Il Gruppo consiliare PD Senigallia sulle vicende legate la Fondazione Città di Senigallia
“Le responsabilità politiche del commissariamento sono tutte nella destra senigalliese. Fratelli d’Italia ha gestito tutta la partita, la Lega ha subìto le imposizioni del partito della Meloni. Olivetti dannoso e complice politico, se c’è o non c’è non cambia niente. La sua complicità politica è evidente.”
Avevamo denunciato la situazione da tempo, con diversi comunicati, interrogazioni, mozioni. Abbiamo informato in ogni modo la cittadinanza, gli ospiti, i lavoratori. Alla fine il copione è stato esattamente come ce lo eravamo immaginato, con una commedia iniziata da dopo le elezioni e suddivisa in atti. Sin dall’insediamento del febbraio scorso, infatti, la destra senigalliese e regionale hanno lavorato per arrivare a questo risultato.
Atto primo: la relazione, di maggio 2021, faceva presagire il tutto. Si è gridato “al lupo al lupo” senza concreti elementi fattuali, con un documento consegnato 5 minuti prima del consiglio comunale ai rappresentanti eletti dal popolo senigalliese. Un documento che però affermava che non c’erano problemi da un punto di vista finanziario o economico, in termini di impegni verso terzi. Un documento sottoscritto, ahimè, anche dai due rappresentanti votati dall’opposizione, che non si sono nemmeno degnati di confrontarsi prima con chi li aveva eletti nel cda.
Atto secondo: ad agosto 2021, le dimissioni del cda in blocco e l’assurda richiesta, post dimissioni, da parte di Olivetti e Bello, di chiedere una relazione che spiegasse i motivi delle dimissioni al cda uscente. Tutto preparato politicamente a tavolino. Con una relazione quasi 2 mesi dopo. Un atto, anche questo, fumoso, accusatorio nei confronti di chi c’era prima e anche, nelle sue premesse, molto puntiglioso e pignolo verso chi lo riceveva. Il quale, leggendo le battute di un copione politico, ha inoltrato il documento alla Procura come “atto dovuto”: abbiamo chiesto al Sindaco quali erano i presupposti per la quale ha proceduto in questo senso, ma come sempre Olivetti non ci ha risposto.
Atto terzo: il documento di indirizzo, preparato da FdI e dal Sindaco, votato dalla maggioranza in consiglio comunale, dove si chiedeva alla Regione di procedere con il commissariamento, non si sa bene su quali basi giuridiche tanto è vero che la delibera era scritta male nei suoi riferimenti normativi.
Atto finale: la questione, da novembre, alla Regione, che ha aspettato 4 mesi per nominare il commissario. Indovinate chi? Lo stesso presidente del Cda che ha affermato che non era in grado di andare avanti nella gestione e sarebbe stata necessaria una gestione straordinaria. Per cui sembrerebbe che svolgere il ruolo del Presidente gratuitamente non va bene, mentre essere nominati commissari straordinari dietro un compenso lordo di 20-25.000 euro all’anno, presi dalle casse della Fondazione, è corretto.
Questa la più grande farsa politica dall’avvento della destra a Senigallia. Con buona pace della Fondazione, dei suoi ospiti, dei suoi lavoratori.
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