A 3 anni da scomparsa di Bugatti, annunciata la ripartenza del Musinf di Senigallia
Sindaco Massimo Olivetti: "Si continua una tradizione che ha caratterizzato per anni questa città"
Istituito nel 1981, grazie ad un progetto del professore Carlo Emanuele Bugatti, il Musinf è stato per anni il cuore del patrimonio artistico della città di Senigallia, nato con lo scopo di documentare il rapporto tra parola e immagine.
Innumerevoli le personalità di spicco che permisero la creazione del Museo comunale d’arte moderna dell’informazione e della fotografia, ma il contributo maggiore deriva proprio dalle numerose donazioni di opere arrivate dal fondatore e direttore Carlo Emanuele Bugatti, il quale viene ricordato con commozione da chi porta avanti questo ambizioso progetto.
A 3 anni dalla scomparsa del professor Bugatti, l’Amministrazione di Senigallia e l’attuale comitato scientifico del Musinf, annunciano la sua ripartenza e il suo rilancio, con l’intento di ridare degna vita ad un progetto che, come sottolineato dal sindaco Olivetti, ha caratterizzato per anni Senigallia. Un museo, che negli anni è riuscito a diventare un vero e proprio catalizzatore dell’arte contemporanea in tutte le sue forme e che ha contribuito a rendere Senigallia la Città della Fotografia.
A ricordare il fondatore del Musinf di Senigallia e ad inaugurare la sua nuova attività, la Senatrice Silvana Amati, presidente dell’Associazione Carlo Emanuele Bugatti – Amici del Musinf: “Vogliamo rilanciare il Musinf come un’attività degna del suo nome, con un percorso organico di valorizzazione soprattutto dei tanti materiali che esso conserva e farli conoscere alla cittadinanza.”
Il professor Gian Mario Raggetti, direttore-coordinatore tecnico del Musinf, ringrazia la Giunta comunale e annuncia che, tra i progetti rimasti nel cassetto, c’è quello di voler collegare il Musinf alla formazione dei giovani, avvicinandoli al mondo scientifico attraverso il mezzo della fotografia.
“È una bella scommessa. – dichiara poi Stefano Schiavoni, direttore del Museo Nori de Nobili di Trecastelli – Si tratta di rivalutare archivi che sono composti da migliaia di opere importanti e nel contempo riprendere contatti con gli artisti, con le associazioni culturali locali e con tutto il mondo dell’arte.”
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