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Udienza crack Banca Marche: “Crediti svalutati per raggiungere importi prefissati”

L'avvocato Corrado Canafoglia ha ascoltato il teste Pierfranco Giorgi, il quale ha rilevato inediti aspetti della vicenda

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Banca Marche

Nella giornata di lunedì 21 febbraio, presso il Tribunale di Ancona, si è tenuta un’altra udienza del processo pensale sul crack Banca Marche.


L’avvocato Corrado Canafoglia ha ascoltato il teste Pierfranco Giorgi, vicedirettore generale dall’istituto marchigiano fino a marzo 2013, dal quale sono emersi aspetti della vicenda fino ad ora sconosciuti.

In particolare Giorgi ha rivelato che il rag. Goffi, subentrato come direttore generale a Massimo Bianconi, avrebbe impartito ai suoi collaboratori, Salicona ed Audino, precise direttive invitando gli uffici della banca a svalutare crediti non guardando al reale valore del credito, ma per raggiungere importi prefissati.

Stando a quanto dichiarato dal teste dunque, l’attività di svalutazione dei crediti ha maturato in Banca Marche oltre € 750 milioni di perdite nel bilancio 2012 e nella semestrale 2013 non sulla base di una reale valutazione delle singole posizioni creditizie, ma per raggiungere obiettivi prefissati che hanno poi aperto la porta al commissariamento dell’istituto ordinato da Bankitalia, durante il quale sono maturati altri 1,5 miliardi di perdite.

L’avv. Tiziana Bellani, legale dell’ex Direttore Generale Massimo Bianconi, ha inoltre rivelato alcune mail redatte dal rag. Goffi che vanno a convalidare quanto dichiarato dal teste.

Su domanda dell’avv. Canafoglia Giorgi ha poi aggiunto che, il Presidente dell’organismo di valutazione in Banca Marche dal 2010 all’estate 2012 era l’avv. Paolo Ferreri, già presidente del Consiglio Generale di Bankitalia. Un altro dettaglio singolare emerso è che, durante la gestione Goffi in Banca Marche erano presenti più organigrammi del personale.

“Nell’udienza di ieri sono emerse verità che aprono nuovi scenari sulla verità della crisi di Banca Marche e soprattutto sulla possibilità per gli azionisti truffati di recuperare il valore delle azioni azzerate”commenta l’avv. Canafoglia.

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