Niente “case di comunità” a Senigallia: esclusi da ogni finanziamento
Tra i 42 milioni destinati a strutture sanitarie delle Marche, non un solo centesimo per la seconda città della provincia di Ancona
Qualcosa, evidentemente, non sta funzionando. Senigallia e il suo hinterland sono stati clamorosamente esclusi dal progetto “Case di comunità”.
“Unione Civici Marche”, che da mesi sta studiando le nuove opportunità di rilancio della sanità pubblica legate al Pnnr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e alle potenziali risorse europee, svela una notizia “bomba” per la città che è la sesta nelle Marche per numero di abitanti e la seconda della provincia di Ancona.
Un progetto finanziato dal Ministero della Salute (che ha messo a disposizione per le Marche oltre 42 milioni di euro) e che prevede la realizzazione di 29 strutture (appunto le “Case di comunità”) che fungeranno da punto di regia e programmazione di prossimità per le cure primarie e per i supporti sociali e assistenziali.
In ogni “casa di comunità” ci saranno ambulatori medici, specialistici, servizi di diagnostica strumentale, servizi sociali etc.. con operatori sociali e sanitari capaci di accogliere dei cittadini per accompagnarli verso i servizi occupandosi di attivare percorsi sanitari adeguati.
Un progetto destinato a rivoluzionare la sanità e ad offrire un servizio pubblico appunto di prossimità ai territori (accanto alle strutture ospedaliere). Ebbene, l’intero territorio di Senigallia e il suo hinterland (un’area che copre oltre 80 mila utenti, con l’unica di eccezione di Corinaldo che ne rappresenta il 6%) è stata incredibilmente e irragionevolmente esclusa dal progetto.
Sorgeranno “case di comunità” a Jesi (con 2,5 milioni di investimenti), a Corinaldo (3,2 milioni di investimenti), a Filottrano (1,2 milioni di investimenti), a Sassoferrato (1,2 milioni di investimenti). E poi Ancona, Chiaravalle, Loreto, Cagli, Mondolfo, Recanati, Civitanova … fino ad arrivare a Montefiore e Comunanza passando per Matelica. Ma Senigallia, la sesta città marchigiane, non vedrà un solo centesimo investito in questo fondamentale progetto.
Davvero i senigalliesi e i cittadini dell’hinterland sono politicamente così inconsistenti? Qual’è stata la posizione dell’Amministrazione comunale? Per quale motivo la Giunta Regionale, con la quale dovremmo avere un rapporto serrato e costruttivo, ha escluso Senigallia dall’investimento sanitario statale più strategico degli ultimi 30 anni?
Se è vero che Senigallia, negli ultimi anni, è stata la città più penalizzata dai tagli e dalle scelte di politica sanitaria, l’occasione delle “Case di comunità” era la giusta occasione per ripristinare equità negli investimenti nel settore che sta giustamente più a cuore ai cittadini. Esprimiamo rammarico e sdegno. Ma soprattutto, dobbiamo ora capire quali siano le dinamiche che continuano a relegare Senigallia a Cenerentola delle Marche.
Roberto Paradisi
Maurizio Mugianesi
“Unione Civici Marche”
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