Dipendenti e stipendi, rapporto CGIL Marche: pesante bilancio della pandemia sul lavoro
Diecimila lavoratori in meno e netto calo retribuzioni nel 2020. Barbaresi e Marinucci: "Nel 2021 ripresa, ma con contratti precari"
Il bilancio della pandemia sul lavoro nelle Marche è inesorabile: 10 mila lavoratori dipendenti in meno nel 2020 e netto calo delle retribuzioni medie. Il prezzo più alto pagato da donne e giovani, impegnati prevalentemente in lavori precari e part time.
Solo metà dei lavoratori ha un lavoro standard a tempo pieno e indeterminato e un terzo ha salari inferiori a 10 mila euro lordi. E’ quanto emerge dai dati elaborati da Marco Amichetti della CGIL Marche e forniti dall’INPS, disponibili su https://www.marche.cgil.it/pesante-bilancio-della-pandemia-sul-lavoro-10-mila-lavoratori-in-meno-e-netto-calo-delle-retribuzioni-nel-2020/
Nelle Marche nel 2020 sono occupati 423 mila lavoratori dipendenti privati in netto calo rispetto all’anno precedente, con oltre 10 mila lavoratori in meno, pari a -2,4%, in linea con il trend nazionale. Un brusco calo che riporta l’occupazione indietro di 10 anni: Rispetto al 2010 infatti, i lavoratori dipendenti nella regione sono aumentati solo dello 0,4%, dato decisamente inferiore a quello riferito al Centro Italia (+6,8%) e a quello nazionale (+6,6%), e comunque ancora inferiore a quello del 2008, anno di inizio della crisi, quando nelle Marche si registravano oltre 435 mila lavoratori.
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