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Bagarre in Consiglio Comunale a Senigallia: la Presidenza replica al Consigliere Campanile

Il Presidente Bello: "La verità dei fatti è un valore incontrovertibile. Alterarla offende le istituzioni e chi le rappresenta."

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Massimo Bello

“Come tutte le merci di valore, anche la verità è spesso contraffatta e in questa circostanza, del tutto spiacevole, il Consigliere Campanile ha dato ulteriore dimostrazione di essere un sostenitore della alterazione della verità dei fatti, offendendo, con la sua condotta esecrabile, non soltanto la Presidenza del Consiglio, ma l’intera Assemblea, di cui anch’egli fa parte.”

Con una nota alla stampa, la Presidenza del Consiglio fa sapere che quanto affermato dal Consigliere Campanile “è una interpretazione del tutto personale, si legge nel comunicato della Presidenza. “Una rappresentazione di chi non abbia compreso affatto la gravità della propria condotta in aula. Oltremodo, dalla registrazione audio-video della seduta consiliare si evincono chiaramente i fatti, unici ed incontrovertibili.”

“Non necessita aggiungere altro – continua la nota della Presidenza – se non invitare coloro che ne fossero interessati a guardare il filmato della riunione consiliare (dal minuto 3:30:00 al minuto 4:26:00 sulla sezione WEB TV del sito www.comune.senigallia.an.it). In aula il Presidente del Consiglio applica lo Statuto, il Regolamento e la legge, come è giusto che sia e come sempre è stato, ed è l’unica autorità deputata a organizzarne e a dirigerne i lavori. Non altri.”

“Il Consigliere Campanile ha voluto invece strafare e sacrificare la verità alla sua vanità, alla sua comodità e a suo vantaggio – aggiunge il Presidente Bello – raccontando una non verità. Probabilmente, il Consigliere Campanile non ha compreso che essere parte integrante del Consiglio significa dimostrare, prima di tutto, rispetto ed educazione, soprattutto nei riguardi del luogo, che ci ospita, l’Aula Giuseppe Orciari. Così facendo, Campanile ha contravvenuto alle più elementari norme di convivenza civile.”

“Se il Presidente ha chiamato la forza pubblica, come sancisce l’articolo 15 comma 2 lettera d) del Regolamento e l’ordinamento vigente, lo ha fatto con contezza e lucidità perché probabilmente – continua la nota stampa della Presidenza – c’è stato chi in aula stava eccedendo nella propria condotta disdicevole, disturbando peraltro l’ordine e il regolare svolgimento della seduta. Per non parlare della veemenza fisica e verbale, con cui si è rivolto alla Presidenza e alla Segretario Generale, scendendo dal proprio scranno e recandosi frettolosamente dinanzi al Presidente Bello e alla Segretaria Spaccialbelli, senza che ne fosse stato autorizzato.”

“Il Consigliere Campanile, da ultimo, dovrebbe sapere – conclude Bello – che in aula vigono regole irreprensibili, che non possono essere piegate alla volontà di ciascuno o a velleità personali. La sala consiliare non è un bivacco, ma un luogo, che merita rispetto ed educazione. In aula, non tollero condotte o comportamenti, che ledano la dignità dell’istituzione Consiglio. E questo vale per tutti, maggioranza e opposizione, sindaco e assessori.”

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