“Donne e denaro: cause e risposte contro la violenza economica”: un evento aperto a tutti
Fidapa Senigallia organizza un webinar per venerdì 19 novembre con Giulia Fidilio e Martina Lasagna
Nel mese di novembre si accendono i riflettori sulla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999.
Tra i diversi tipi di violenza, quella forse meno conosciuta perché ignorata talvolta dalle stesse vittime, è quella economica.
E sarà proprio la violenza economica al centro del webinar organizzato da Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari di Senigallia per venerdì 19 novembre alle ore 18.
Come si manifesta concretamente la violenza economica?
Che conseguenze porta con sé?
Come ci occupiamo del budget familiare noi donne?
Perché a volte non ci sentiamo all’altezza?
Le relatrici di questo appuntamento risponderanno a queste domande, partendo da casi pratici e offrendo spunti per cambiare atteggiamento o maturare una maggiore consapevolezza.
Saranno:
Giulia Fidilio, Docente di Finanza Comportamentale in ambito corporate e retail, Educatrice finanziaria iscritta AIEF, promotrice di percorsi di alfabetizzazione finanziaria nelle scuole e ideatrice di percorsi di consapevolezza finanziaria secondo il concetto Mind Your Money;
Martina Lasagna, Avvocato civilista del Foro di Genova, si occupa di contenzioso civile in particolare in materia di diritto di famiglia, mantenimento e affidamento di minori.
La violenza economica è annoverata tra le forme di violenza riportate dall’articolo 3 della Convenzione di Istanbul, un trattato per contrastare la violenza di genere approvato nell’aprile 2011 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa firmato l’11 maggio dello stesso anno.
L’articolo 3, in particolare, definisce:
“la violenza contro le donne” è la violenza dei diritti umani e una forma di discriminazione nei confronti delle donne e si intendono tutti gli atti di violazione di genere che determinano o sono suscettibili di provocare danno fisico, sessuale, psicologico o economico o una sofferenza alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica o privata;
“violenza domestica”: tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima;
“genere”: sta a indicare i ruoli socialmente costruiti, comportamenti, attività e attributi che una data società ritenga appropriati per le donne e gli uomini.
“violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato.
Non esistono statistiche ufficiali sulla violenza economica in Italia e la difficoltà nel far emergere il fenomeno rappresenta un ostacolo per tutti i progetti e le realtà che si pongono l’obiettivo di prevenirlo e contrastarlo.
Secondo i dati, relativi al 2019, presentati al Festival dello Sviluppo Sostenibile dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), in Italia tre donne su dieci non hanno un conto corrente e non possono gestire da sole i propri guadagni. Al sud la situazione è ancora peggiore: a non essere autonomo nelle spese è il 46% delle donne. Se quasi l’80% delle laureate ha un proprio conto corrente, nessuna lo possiede tra chi si è fermata alla licenza media.
D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), associazione che raccoglie oltre 80 centri antiviolenza in tutta Italia, fornisce al riguardo altri importanti dati.
Il 79% delle donne che vengono accolte nelle strutture denuncia episodi di violenza psicologica, il 61% di violenza fisica e il 34% di violenza economica. Quest’ultima percentuale, bassa rispetto alle altre, non indica una minore diffusione del fenomeno, ma piuttosto una minore consapevolezza al riguardo.
Anche se non abbiamo ancora dati elaborati per il 2020, ci si aspetta che la pandemia abbia un impatto molto negativo sulla violenza economica, contribuendo alla sua diffusione, in linea con quanto sta accadendo per il fenomeno della violenza sulle donne in generale e con la perdita di lavoro e autonomia economica che sta riguardando molte donne.
“Spesso noi donne ci occupiamo della gestione del budget familiare e lo facciamo egregiamente – spiega Giulia Fidilio – ma tendiamo a sentirci inadeguate e/o a delegare quando si tratta di decisioni importanti, come l’acquisto della casa o le attività di investimento. Eppure le rilevazioni Istat e Consob ci presentano un quadro diverso: un indebitamento minore rispetto agli uomini e una maggiore capacità di rispettare il budget prefissato. Nonostante il gap salariale, i numeri sono dalla nostra parte!”
Partendo da alcuni casi studio, con Martina Lasagna i partecipanti analizzeranno come si manifesta in concreto la violenza economica e le sue ripercussioni, anche in fase di separazione dei coniugi. Verranno inoltre illustrati gli strumenti per prevenire il fenomeno e per combatterlo al suo manifestarsi, alla luce del panorama normativo esistente.
“Siamo molto contente di parlare di questo tema a ridosso del 25 Novembre perché siamo convinte che l’indipendenza economica sia alla base della libertà della Donna” conferma Elena Viezzoli Presidente Fidapa. L’incontro è aperto a tutti e si svolgerà in modalità webinar.
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