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Gestione della promozione turistica all’Unione comunale “Le terre della Marca Senone”

Vivi Senigallia: "I cittadini e gli operatori turistici di Senigallia riceveranno un grave danno economico e non solo"

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Spiaggia e Rotonda a mare viste dall'alto

Nell’ambito della nuova riorganizzazione della macchina comunale, il Comune di Senigallia ha conferito all’Unione comunale “Le terre della Marca Senone” la gestione della promozione turistica.

È un provvedimento che, al di là dei proclami della giunta Olivetti, segna un colpo durissimo alle politiche del turismo del Comune di Senigallia.

La valorizzazione dell’offerta turistica integrata, infatti, è stata sempre portata avanti dalle precedenti amministrazioni con pacchetti appositamente pensati per coniugare il segmento balneare con le ricche opportunità che i territori delle Valli del Misa e del Nevola sanno proporre in termini di ambiente, paesaggio, cultura, sport ed enogastronomia. Si pensi alla condivisione degli eventi estivi e natalizi, o a progetti come le “Terre del Duca” o “Il Borgo e il Mare”.

Una politica che ha dato significativi risultati e che ora rischia di essere compromessa da decisioni che, vale la pena sottolinearlo, hanno ben poco a che vedere con la promozione. Perché se il vero intento fosse stato questo, allora si sarebbero dovuti conferire all’Unione anche i servizi comunali, e le relative risorse umane ed economiche, che si occupano di cultura, turismo, biblioteche e musei.

Così non è stato, visto che queste funzioni e i relativi capitoli di bilancio rimarranno in capo esclusivamente al Comune di Senigallia. In compenso all’Unione sarà trasferito personale altamente qualificato e specializzato in materia turistica e culturale (un dirigente e due funzionari) con un misero budget di appena 50 mila euro, che peraltro sarà quasi interamente assorbito dalla realizzazione del nuovo sito internet e dalla sua manutenzione, senza possibilità di programmare vere iniziative di promozione turistica volte a valorizzare il territorio.

Tra l’altro, aspetto non secondario, i costi relativi a quelle stesse figure non sanno ripartiti tra i Comuni dell’Unione, ma resteranno in capo all’Amministrazione senigalliese, configurando così un grave danno di natura contabile alle casse comunali.

Insomma, da questa pseudo riforma, i cittadini e gli operatori turistici di Senigallia riceveranno un grave danno – economico ma non solo – proprio nel momento in cui sarebbe stato opportuno iniziare a pensare il rilancio post Covid. Un esempio? La sottrazione di professionalità dirottate all’Unione che rischia di affossare la progettazione europea del Comune e ostacolare l’accesso alle cospicue risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a vantaggio di altri territori.

Auspichiamo davvero che la giunta Olivetti si renda conto dei rischi insiti in questa sua scelta e torni sui propri passi. Diversamente si potrebbero vanificare in pochi mesi anni e anni di lavoro impiegati a fare di Senigallia la prima città turistica delle Marche, avviandola contestualmente verso un declino senza futuro e prospettiva.

Commenti
Solo un commento
marco8899 2021-11-04 12:25:34
Cara Vivi Senigallia, dici cose sacrosante, però fai seguito alla denuncia, accedi agli atti e trasmettili alla Corte dei Conti. Ci penseranno i giudici contabili a stabilire se c'è stato o meno danno erariale
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