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Ciclovia Adriatica, mozione di Mangialardi in consiglio regionale per salvaguardia tracciati

"No modifiche su lungomari Mameli e Italia di Senigallia. Regione Marche non assecondi il provincialismo della giunta Olivetti"

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Maurizio Mangialardi

Nel tratto riguardante il Comune di Senigallia il tracciato della Ciclovia Adriatica deve restare quello già inserito dalla Regione Marche nel suo Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica redatto a maggio e conforme a quello già individuato nel 2018 dal Comune di Senigallia.

A chiederlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi con una mozione presentata all’Assemblea Legislativa delle Marche.

“Auspico – spiega Mangialardi – che questa iniziativa scongiuri il rischio di veder vanificato il grande lavoro svolto dalle precedenti Amministrazioni, sia regionale che comunale, per potenziare la mobilità sostenibile, dolce e leggera, volta a migliorare la qualità dell’aria, recuperare spazi per pedoni e ciclisti e promuovere la bellezza e la qualità del paesaggio. Un rischio purtroppo molto concreto, se verranno accolte le modifiche che la giunta Olivetti ha deliberato lo scorso 23 settembre, chiedendo alla Regione di interrompere lo sviluppo della Ciclovia su lungomare Mameli per utilizzare tracciati già esistenti e di cancellare la realizzazione dell’ultimo tratto a sud verso Marzocca”.

“L’ipotesi di simili modifiche – attacca Mangialardi – dimostra la miopia e il provincialismo dell’attuale giunta comunale, che per mero calcolo elettorale non solo sarebbe disponibile a gettare al vento anni di progetti e investimenti, ma vorrebbe anche snaturare un progetto di grande visione e valore strategico nazionale, volto a unire l’intera costa adriatica coniugando sostenibilità ambientale, turismo, sport, cultura e benessere, e offrendo al contempo un’occasione di crescita agli operatori economici del comparto turistico”.

“Ma non solo – aggiunge il capogruppo dem –: come già ben rilevato dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, la proposta di utilizzare i percorsi esistenti che passano per le zone produttive, residenziali e per il centro, rappresenterebbe una soluzione pericolosa per pedoni e ciclisti, e arrecherebbe gravi disagi ai cicloturisti che percorrono il tracciato nazionale”.

“Spero davvero – conclude Mangialardi – che la maggioranza in consiglio regionale non arrivi a un punto di faziosità tale da respingere la nostra mozione esponendo le Marche a una figuraccia clamorosa su scala nazionale. Non va dimenticato, infatti, che dal 2019 la nostra Regione è divenuta capofila del progetto grazie al protocollo sottoscritto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e le Regioni Veneto, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Puglia. Tra l’altro, bocciando il nostro atto contraddirebbero loro stessi, visto che l’ultima versione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica, redatta lo scorso maggio, per quanto riguarda il territorio senigalliese riporta fedelmente le scelte progettuali individuate nel 2018 dal Comune di Senigallia”.

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