Scienza, coscienza e conoscenza: Vola Senigallia fa appello al Sindaco Olivetti
"Non ha mai chiaramente sollecitato a vaccinarsi. La invitiamo ad avere cura che i suoi concittadini allarghino le proprie vedute"
La scienza non può e non deve essere un’opinione personale. La scienza si basa sulla ricerca e sulle evidenze, si basa sui numeri. La medicina, anche se imperfetta, resta una scienza.
Da un lato abbiamo un virus poco conosciuto, che si manifesta con una fase virologica, seguito da una fase infiammatoria. Sappiamo di non avere una terapia efficace, al momento attuale, ma abbiamo compreso che alcuni farmaci sono in grado di cercare di ridurre gli effetti della fase infiammatoria. Abbiamo alcuni nuovi farmaci, anticorpi monoclonali, da somministrare in casi selezionati, che mirano a ridurre la fase virologica, evitando quindi che si scateni la fase infiammatoria. Nelle prossime settimane avremo a disposizioni nuovi farmaci che dovrebbero ridurre la fase virologica. Pertanto, da un punto di vista terapeutico, la scienza ci dice che non abbiamo a tutt’oggi in mano, un farmaco specifico che blocchi il contagio o lo sviluppo della malattia.
Dall’altro lato, in tempi brevissimi siamo stati capaci di produrre alcuni vaccini. I tempi sono stati brevissimi non perché si siano saltate le fasi di sperimentazione, a cui tutti i farmaci e i vaccini vengono sottoposti prima di essere autorizzati, ma perché tutto il mondo ha messo a disposizione scienziati, laboratori di ricerca e fondi economici illimitati per permetterci di riprendere in mano la nostra vita.
Le fasi delle sperimentazioni generalmente sono quattro, e sono state tutte rispettate. Attualmente ci troviamo in fase tre, ora manca la fase quattro che si occupa di valutare gli effetti a lungo termine del vaccino.
Sappiamo dalla storia, che nessun vaccino sarà mai infallibile al 100%, che numerose malattie sono state debellate con l’utilizzo dei vaccini, che il vaccino non mira a far scomparire la malattia in breve tempo, ma a renderla il più possibile innocua per l’essere umano.
Nonostante le varianti, l’istituto superiore di sanità dichiara che il vaccino, sia esso ad mRNA o sfruttando come vettore un Adenovirus, protegge dal contagio nell’88% dei casi, evita l’ospedalizzazione nel 94% dei casi, riduce gli ingressi in terapia intensiva e e la morte, rispettivamente nel 97% e nel 96% dei casi.
L’AIFA ci dice che, al 26/07/2021, in Italia sono state somministrate circa 66 milioni di dosi, con 84 mila segnalazioni di reazioni avverse da verificare.
Questi numeri non lasciano dubbi sull’efficacia del vaccino in termini di contagio, forme gravi e morte, come non lasciano dubbi sulla sicurezza del vaccino. Anche immaginando che le reazioni avverse siano in numero maggiore, per una sottostima quasi fisiologica in questi casi, dobbiamo ricordare che le segnalazioni di sospetta reazione avversa vanno da una banale febbricola o malessere generale o astenia, che sono reazioni avverse comuni a molti vaccini, fino a casa i più gravi che possono portare a morte la persona vaccinata.
Non possiamo e non vogliamo in nessun modo dimenticare che ogni vita che si spegne ha la sua dignità, e porta con sé un bagaglio di dolore e di sgomento che tutti possiamo comprendere; non possiamo e non vogliamo in nessun modo dimenticare che ogni persona deceduta per coronavirus, nonostante il virus colpisca in maniera più importante anziani e persone pluripatologiche, ha la stessa dignità della persona deceduta per effetti collaterali da vaccino.
E non vogliamo dimenticare nemmeno tutte le persone che nel corso della pandemia si sono ritrovate con ritardi di diagnosi, con interventi chirurgici rimandati, con soccorsi più difficili in virtù della paralisi del sistema sanitario nazionale.
“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.”
Ne “L’attimo fuggente”, Robin Williams, sale sulla cattedra per invitare i suoi alunni a cambiare punto di vista.
Questo è quello che la storia oggi ci chiede, cambiare prospettiva, sforzarci di farlo per uscire tutti insieme da questo momento difficile.
Fa più rumore un conoscente, un famigliare morto di Covid che milioni di persone guarite?
Certo!
Fa più rumore un caso di morte post inoculo di vaccino che milioni di vaccinati a cui abbiamo evitato un’infezione da coronavirus?
Sicuramente si!
In questi giorni si sente spesso parlare di casi di pericarditi ed endocarditi post vaccino nei pazienti giovani. Oltre alla necessità di verificare che tale patologia sia legata al vaccino, dobbiamo ricordare che sono malattie di cui si conosce la terapia e che hanno quasi sempre un decorso benigno. Non possiamo dire la stessa cosa di una infezione da Coronavirus.
La scelta di vaccinarsi, non può essere legata all’emotività del momento. E’ una scelta di responsabilità nei confronti di noi stessi e di coloro che ci stanno accanto. E’ una scelta che va fatta guardando i dati nella loro interezza e non in modo parziale.
Si dibatte sul green pass. Alcuni sostengono che leda la libertà individuale, altri lo ritengono giusto, altri ancora credono che ci metta più al sicuro eseguire un tampone che ne essere vaccinati poiché anche il vaccinato può contagiarsi.
Proviamo a cambiare prospettiva. La persona vaccinata si infetta con molta più difficoltà e molto spesso l’infezione decorre in maniera del tutto asintomatica. In un locale al chiuso, senza mascherina, si trovano vicini una persona vaccinata, forse anche positiva ma senza sintomi, e una persona non vaccinata che non è protetta dalla possibilità di infettarsi e di sviluppare forme gravi. Il green pass protegge il vaccinato o il non vaccinato? Il non vaccinato!! Il green pass non lede la libertà di chi non si vaccina, ma lo tutela maggiormente dalla possibilità di infettarsi!
Il nostro sindaco ha dichiarato anche recentemente di essere a favore del vaccino, ma non ha mai chiaramente invitato la cittadinanza a vaccinarsi, non ha mai cercato di aiutare il cittadino a cambiare prospettiva e a rivalutare le proprie posizioni in virtù di quello che la scienza ci dice.
Non abbiamo sentito alcuna parola sui manifesti appesi in città dove si invitava i cittadini a non vaccinarsi, scomodando addirittura il Vangelo! Non è nelle sue possibilità vietare l’affissione dei cartelli pubblicitari, sappiamo che la libertà di pensiero è un concetto assodato, ma c’erano molti modi per prendere le distanze da quei manifesti, mentre abbiamo assistito ad un silenzio assordante.
Carissimo Sindaco, non le chiediamo di ergersi a virologo ne ad immunologo ne ad infettivologo, ma semplicemente la invitiamo ad avere cura che i suoi concittadini allarghino le proprie vedute, costruiscano un pensiero anche critico sulla pandemia partendo sempre dalla scienza.
La invitiamo ad aiutarci a salire con Lei su quella cattedra, per osservare la storia da angolazioni diverse…
Perché una comunità ha bisogno di sentirsi in qualche modo guidata e sollecitata “.. a scrutare l’alba dentro all’imbrunire…”.
Da Lista Civica Vola Senigallia
....ma per la risposta bastano poche parole
....il Sindaco fa quel c.... che je pare !!
....non sta certo ad ascoltare voi !!
....e meno male !!
In Italia ci sono stati 506 morti circa in 211 giorni (505,9 per la precisione), una media di 2,4 deceduti al giorno dopo la somministrazione del vaccino.
Questi numeri sono imbarazzanti e sono stati taciuti dal mainstream, TV e giornali.
Così come gli effetti avversi sono stati ampiamente minimizzati.
Fossi il Sindaco ci penserei due volte prima di incoraggiare la somministrazione di un vaccino che può provocare una miocardite, magari ad un ventenne che dal virus ha poco da temere.
Non sono un no vax, sono vaccianto con due dosi ma non farò la terza perchè già sono stato male abbastanza con la seconda, nessuno mi obbligherà a porendere un farmaco che non voglio ne ora ne mai.
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