“Povia, poche idee ma confuse”
Campanile interviene dopo l'annullamento del concerto di Senigallia del cantante
“Gli ebrei avevano un pigiama e un numero di riconoscimento, noi un Pass per entrare nei luoghi pubblici”.
E’ questa la frase di Povia (per me rimane una scemenza, storica, culturale, perfino etica) che ho citato e che nelle successive esternazioni del cantante sui social (e riportate dalla stampa locale) in cui annuncia l’annullamento del concerto di Senigallia (17 agosto) si trasforma in “ho paragonato gli ebrei del secolo passato che non potevano entrare nei luoghi, alle persone che oggi devono esibire un pass per entrare nei luoghi, treni, aerei, navi, scuola!” fino a scomparire risucchiata dal Green Pass, rifiutato per “libertà di scelta” . Agli artisti non è chiesta la coerenza, si sa, ma non bisogna neanche giocarci su argomenti seri, serissimi.
Che si fa quando si è a corto di argomenti a sostegno della propria idea? Si alza il tono, si lanciano epiteti pittoreschi (tonto, stuPiddina), la si butta in politica (!!!). Sembra di capire che Povia ritenga di poter dire quello che vuole e chi è in disaccordo con lui “reciti la parte (…) dando contro chiunque non sia della sua parrocchia”. Parrocchia, già, ma a quale parrocchia appartiene Povia? Ce lo dica, Povia, ce lo dica dato che è così attento a quella degli altri.
E che dire delle citazioni? Crisanti si è vaccinato (ahiaiai Povia). H.Arendt, tedesca, fuggita dalla Germania nazista, difese il concetto di “pluralismo” in ambito politico (doppio ahiaiai Povia).
E veniamo al concerto annullato: “l’ho annullato quando mi hanno chiesto di firmare un foglio in cui richiedevo io stesso il “suolo pubblico” dandomi la responsabilità di tutte le misure di sicurezza (…). Chiedere questo ad un artista che stai ospitando significa insultarlo, screditarlo, denigrarlo, ucciderlo”.
No, Povia, non è niente di tutto questo, è semplicemente sciocco comportarsi così e non è il caso di fare tanto il drammatico ed il piagnucoloso. Quelle responsabilità spettano all’organizzatore e non è serio cambiare le carte in tavola all’ultimo momento.
Al Sindaco va segnalata una perla dello sfogo di Povia: “Ricordatevi anche a Senigallia che la politica è pararsi il sedere da ogni cosa e con questa visione, oltre ad avere dei consiglieri comunali con gravi problemi di natura ideologica e lacune culturali, non puoi gestire manco una contrada, figuriamoci un paese o una nazione”. Mi pare di capire che il destinatario principale sia l’Amministrazione di centrodestra che governa la città e che gli avrebbe imposto di firmare i famosi fogli.
Poi le sparate finali: “Ps Pensate se i morti quest’inverno saranno come l’inverno scorso… che diranno questi schizofrenici, che i vaccinati hanno avuto una morte migliore? Offeso”, così chiude Povia una delle sue esternazioni E che cosa dirà Povia nel caso contrario? Che si tratta di fortuna? Di congiunzione astrale? Che la cricca internazionale ha manipolato i dati? Aspettiamo.
Su una affermazione di Povia siamo comunque d’accordo: “..destra e sinistra sono le facce della stessa medaglia”. Questa medaglia si chiama democrazia ma è un po’ difficile farlo capire a chi ama visceralmente la (esclusiva propria) libertà.
Gennaro Campanile
Consigliere comunale Amo Senigallia
Regime politico o amministrativo caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di una minoranza, per lo più operante a proprio vantaggio e contro gli interessi della maggioranza.
ESTENS.
Ristretta cerchia di persone che occupa una posizione di potere in seno a istituzioni, organizzazioni e simili, o anche gioca un ruolo di preminenza in determinati ambienti sociali o culturali.
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