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Marche in zona arancione: cosa si può fare e cosa no

L'amministrazione regionale sta valutando in queste ore ripristino della didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado

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Albergo Ristorante Bice Senigallia - Ritiro in rosticceria e consegna a domicilio per asporto
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Da lunedì 1° marzo tutta la Regione Marche e non solo alcune città (tra cui Senigallia) come nei giorni scorsi, si trova in zona arancione. Il provvedimento si è reso necessario a causa dell’impennata di contagi registrata negli ultimi giorni. Al riguardo l’amministrazione regionale starebbe valutando proprio in queste ore la possibilità di ripristinare la didattica a distanza per tutte le scuole di ordine e grado.

Decisione peraltro già presa in maniera autonoma da Ancona come annunciato dalla sindaca Valeria Mancinelli: “Da martedì 2 marzo, fino a domenica 14, sono sospese le attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado nel Comune di Ancona (scuole d’infanzia e nidi compresi, pubbliche e private). Il provvedimento è urgente e necessario – spiega -, i dati di ieri e quelli di oggi sono peggiorati e siamo ben oltre il limite che il Comitato Tecnico Scientifico nazionale indica nelle nuove linee guida e nei diversi criteri resi noti ieri sera, per la chiusura totale delle scuole”. 

Vediamo nel dettaglio cosa : cosa si può fare e cosa no.

SPOSTAMENTI:
Sono consentiti solo all’interno del proprio Comune, dalle 5 alle 22. Gli spostamenti fuori dal proprio Comune o dalla propria Regione sono permessi solo per giustificati motivi (lavoro, salute o necessità), per i quali servirà l’autocertificazione. In tutta Italia resta il divieto di uscita notturna dalle 22 alle 5: anche per gli spostamenti in questi orari sarà quindi necessaria l’autocertificazione. È sempre permesso il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla regione o provincia autonoma. Nelle zone arancioni, chi vive in un Comune fino a 5mila abitanti può spostarsi liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra regione o provincia autonoma), con il divieto però di recarsi in capoluoghi di provincia. Sono consentite, solo nel territorio comunale, le visite ad amici e parenti, una sola volta al giorno, e con il limite massimo di due persone (esclusi i minori di 14 anni).

RISTORANTI, BAR e NEGOZI
In zona arancione bar e ristoranti possono aprire solo per effettuare servizio d’asporto o consegna a domicilio. Il nuovo dpcm ha poi aggiunto una nuova restrizione: l’asporto dai bar sarà possibile fino alle 18, e quindi da quell’ora in poi gli esercenti possono lavorare solo con servizio di consegna a domicilio. L’ingresso e la permanenza in bar e ristoranti da parte dei clienti sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali. I negozi al dettaglio sono aperti, mentre per quanto riguarda i centri commerciali, possono restare aperti dal lunedì al venerdì, e devono chiudere nei weekend, nei festivi e prefestivi. L’apertura dei negozi è consentita fino alle 21.

SPORT, MUSEI, CINEMA, TEATRI e PALESTRE
Nelle zone arancioni restano chiusi i musei, così come i cinema, i teatri, le palestre e le piscine. È possibile praticare attività sportiva purché all’interno del proprio comune e all’aperto evitando comunque assembramenti.

OBBLIGO DI MASCHERINA
Per contenere la diffusione del Covid nel nostro Paese, continua ad essere obbligatorio sull’intero territorio nazionale avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, le mascherine, nonché indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto, a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande.

Lorenzo Ceccarelli
Pubblicato Martedì 2 marzo, 2021 
alle ore 9:20
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