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Nuova udienza del processo sul Crack Banca Marche, interrogato il Prof. Avv. Maccarone

L'Avv. Canafoglia "A che titolo sono stati mandati in tilt tutti i risparmi se la banca ad ottobre 2015 poteva essere salvata?"

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Banca delle Marche

Un’importante udienza del processo sul Crack Banca Marche, si è svolta nella mattinata di lunedì 15 febbraio, presso il Tribunale di Ancona, dove l’Avv. Corrado Canafoglia ha interrogato per circa due ore il Prof. Avv. Salvatore Maccarone, presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Il teste, dopo diverse pressioni da parte dell’Avv. Canafoglia, ha rivelato che il 28 ottobre 2015, qualche giorno prima del decreto “Salva Banche” emesso dal Governo Renzi, Banca Marche non risultava in deficit e il Fondo stava lavorando con i Commissari nominati a Banca d’Italia per risanarla. Ha inoltre aggiunto che il Fondo, avrebbe commissionato uno studio alla Kpmg, il quale avrebbe previsto che nel 2019 Banca Marchesarebbe ritornata solvibile, quindi in grado di restituire prestiti.

In precedenza, Maccarone aveva ricordato che, la risoluzione per le 4 banche ( Marche, Banca Etruria , Cariferarra e Carichieti) fu applicata congiuntamente in quanto singolarmente non avrebbero rappresentato un caso d’interesse pubblico, ovvero di alterazione dell’equilibrio finanziario di un determinato territorio.

Il Prof. Avv. Maccarone, ha concluso le sue dichiarazioni affermando che, nell’ottobre 2015, per i crediti a solvenza, era stato considerato un valore di realizzo di circa il 35-40% del loro ammontare e che, una volta dichiarata la procedura di risoluzione della Banca, era stato invece indicato un valore solo del 17%. Poiché la percentuale sarebbe stata calcolata su un importo di oltre 12 miliardi, la modifica della cifra ha inciso significativamente sul destino delle 4 banche.

“Queste clamorose affermazioni del Prof. Maccarone sollevano il velo su una vicenda che ha visto coinvolti oltre 100.000 risparmiatori, di cui 44.000 per la sola Banca Marche . A questo punto è legittimo chiedersi se vi siano altre responsabilità ulteriori rispetto a quelle dei singoli amministratori delle banche oggi risolute”.

“Vogliamo sapere a che titolo sono stati mandati in tilt i risparmi di 44 mila tra azionisti e obbligazionisti di Banca Marche se la banca ad ottobre 2015 poteva essere salvata.”

Questi i commenti conclusivi dell’Avv. Canafoglia dopo un’udienza turbolenta, in cui l’avvocato ha anche minacciato di rinunciare al mandato difensivo, dopo che il Tribunale ha negato alcune domande da porre al teste.

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