“Stanno oltraggiando la nostra Costituzione Repubblicana”
Senigallia Bene Comune vuole mostrare solidarietà e comprensione verso l'iniziativa "#IORESTOAPERTO"
I Padri Costituenti, misero come base di tutto l’impianto costituzionale la dignità dell’essere umano, attraverso la sua piena realizzazione, e lo esplicitarono inserendo al primo articolo della Carta Costituente, per evidenziarne l’importanza, la centralità del lavoro: “L’Italia è una Repubblica Democratica, Fondata sul Lavoro. La Sovranità appartiene al Popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Ne discende che questa dignità, si realizza attraverso il lavoro di ogni cittadino, perché è grazie ad esso che ognuno di noi ha la possibilità di guadagnarsi da vivere per riuscire a mangiare, vestire, soddisfare i propri bisogni primari, senza dipendere da altri o dover elemosinare. Senza lavoro la dignità dell’uomo è svilita, l’animo fiaccato e provoca risvolti psicologici gravi (comprovati dalle recenti statistiche sui suicidi che risultano in paurosa crescita, soprattutto tra i giovani).
Senigallia Bene Comune vuole pertanto mostrare solidarietà e comprensione verso l’iniziativa “#IORESTOAPERTO“, ritenendo che la pacifica disobbedienza civile, sia ormai uno dei pochi strumenti per fermare l’annullamento dei diritti costituzionali che si sta attuando in Italia e in gran parte del mondo. Gli strumenti che il “nostro governo” adotta continuamente poco hanno a che fare con la gestione di un virus e portano a demolire l’economia nazionale facendo chiudere tantissime piccole medie imprese, come ha apertamente dichiarato il “sicario della nostra economia” Mario Monti (Bilderberg e Trilateral), con una sua lettera, del 18 Gennaio 2021, ripresa dal Corriere della Sera, con cui stabilisce quali devono essere i dettami per garantire la “fiducia” ad un governo che ha calpestato reiteratamente la carta costituzionale.
Sui provvedimenti governativi liberticidi, si sono espressi con parere contrario, eminenti costituzionalisti quali Antonio Baldassarre (ex presidente della Corte costituzionale), Sabino Cassese (giurista e accademico italiano e giudice emerito della Corte costituzionale), Gaetano Silvestri (giurista e accademico italiano, giudice della Corte costituzionale e presidente della stessa dal 19 settembre 2013 al 28 giugno 2014), Francesco Clementi (costituzionalista), Michele Ainis (giurista costituzionalista e componente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato), Paolo Maddalena (giurista e magistrato italiano, che ha ricoperto l’incarico di giudice costituzionale), Ugo Mattei (Costituzionalista, prof. universitario, presidente Comitato Rodotà) e non ultima, solo pochi giorni fa, la stessa Carla Cartabia: costituzionalista, giurista e accademica italiana, dal 2019 al 2020 presidente della Corte costituzionale, presa in considerazione dallo stesso Presidente Mattarella per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio al posto dell’attuale, a cui fa eco Giancarlo Coraggio, il Presidente della Corte Costituzionale, che ha avuto queste parole: “La salute può avere limiti? Mi piacerebbe rispondere: no, la salute non ha limiti. Ma farei un’affermazione sbagliata. In tutti i Paesi, compresa l’Italia, il diritto alla salute si deve confrontare con gli altri diritti fondamentali. Non esistono diritti tiranni, diritti che prevalgono incondizionatamente sugli altri”.
Riguardo ai DPCM molti cittadini in tutta l’Italia, aderendo all’iniziativa dell’Avv. Marco Mori o ad altre similari, hanno già denunciato alla Procura della Repubblica l’attuale Governo, per avere emesso dei DPCM che sono incostituzionali.
Recarsi a mangiare in un ristorante (come è avvenuto lo scorso sabato sera 16 Gennaio 2021 in un ristorante di Marzocca che ha aderito all’iniziativa “IO RESTO APERTO”) non è equiparabile ad una riunione di pericolosi mafiosi o criminali e, secondo l’attuale DPCM governativo, la sua violazione non si persegue penalmente ma attraverso una sanzione amministrativa.
Tra l’altro il controllo al ristoratore di Marzocca è avvenuto dopo che il Consiglio di Stato, il 15 gennaio 2021, si è espresso contro il DPCM emesso dal governo a Dicembre (sostanzialmente identico a quello di Gennaio) sospendendolo ed accogliendo il ricorso di due esercenti e quello presentato da un genitore per il suo figlio minorenne. Il Consiglio di Stato, nel merito, ha rinviato al TAR la decisione, “Sarà il Tar a decidere se dichiarare illegittimi i DPCM, compreso quello attuale, o addirittura rinviare tutto alla Corte costituzionale”, con la seguente motivazione: “Profili di illegittimità costituzionale, il Tar del Lazio decida entro il 10 Febbraio“.
Quindi gli agenti di pubblica sicurezza, che eccedono di zelo, devono prestare attenzione, perché i profili d’incostituzionalità sono tanti e rischiano di doverne rispondere personalmente, poiché una norma incostituzionale non va applicata, neppure in presenza di un ordine diretto da parte di un superiore.
Tutti i Pubblici Ufficiali hanno il dovere di non eseguire atti con profili di illegittimità e/o illegalità formale e sostanziale.
Gli artt. 66 L. 121/1981, 1349 D.Lgs. 66/2010 e 729 DPR 90/2010 hanno espressamente previsto il principio della non eseguibilità di “un ordine la cui esecuzione costituisce manifestamente reato”.
Si può, quindi, affermare che qualsiasi ordine, pur se impartito da un superiore facente parte della gerarchia militare e dato a seguito di DPCM, altra disposizione o ad altro titolo, se manifestamente contrario alla Costituzione Italiana non dev’essere eseguito dal subordinato il quale, in caso contrario, ne risponde personalmente.
Sul punto, sia la dottrina sia la giurisprudenza sono assolutamente concordi.
In mancanza, i Pubblici Ufficiali rispondono del reato commesso (ex art 51 codice penale).
Qualsivoglia forma di: detenzione domiciliare, chiusura di attività economiche private, della scuola, obbligo a sottoporsi a trattamento sanitario, è pertanto, ancorché limitata a determinate fasce orarie, categorie di cittadini o determinati luoghi, pacificamente illecita quando non risulta rispettosa dei dettami costituzionali e, a caduta, delle leggi della Repubblica.
Il direttivo di Senigallia Bene Comune
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