Crack Banca Marche: nuova udienza, ascoltato l’arch. Cicconi, socio di Pietro Lanari
Per l’area Ex Sacelit le società del gruppo Lanari avrebbero ricevuto milioni di euro di finanziamenti senza aver prestato garanzie adeguate
Nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria correlata al crack di Banca Marche. Nell’udienza svoltasi nella giornata del 26 ottobre sono stati ascoltati, in qualità di testi, l’arch. Vittorio Cicconi, socio di Pietro Lanari nelle varie iniziative immobiliari, ed il Dott. Pietro Paccapelo, Presidente del Collegio Sindacale di Banca Marche durante “l’era Goffi”. Da entrambe le testimonianze sono emersi particolari interessanti: nuovi tasselli che permettono di avere più chiaro quello che è stato il grande mosaico che ha portato al dramma economico per il quale hanno pagato dazio centinaia di investitori.
L’Arch. Cicconi ha ammesso che le società del gruppo Lanari, compresa quella che doveva costruire sull’area Ex Sacelit, hanno ricevuto milioni di euro di finanziamenti da Banca Marche senza che le società o i soci avessero prestato garanzie adeguate.
Addirittura l’architetto avrebbe raccontato di aver firmato le richieste di mutuo, come fideiussore, dentro i bar o a casa sua, ed in alcuni casi su moduli in bianco, con funzionari della banca che avrebbero fatto pressioni, di fronte alle perplessità sulla capacità restitutiva delle società del gruppo Lanari espressa dallo stesso Cicconi.
Ma ancor più singolari le verità emerse dalla testimonianza di Paccapelo, il quale ha riferito come, nel 2012, all’improvviso, siano state effettuate svalutazioni dei crediti di Banca Marche verso i propri clienti che hanno prodotto 730 milioni di perdite, sino a commissariare la banca.
Paccapelo, interrogato per oltre 6 ore dall’Avv. Corrado Canafoglia, ha ammesso che tali svalutazioni venivano “suggerite” da Bankitalia all’allora Direttore Generale Goffi ed ai suoi collaboratori più stretti e da questi poi recepite in consiglio di amministrazione .
“Quando Banca di Italia parla non si può che ascoltare “ così ha chiosato Paccapelo, rispetto alle varie obiezioni sollevate dall’Avv. Canafoglia sui criteri applicati da Banca Marche sulle svalutazioni dei crediti.
Lo stesso non è riuscito a dare una giustificazione su come durante il commissariamento degli ispettori di Bankitalia si sia prodotta un’ulteriore perdita di 1, 5 miliardi per le casse di Banca Marche. L’udienza è stata rinviata al 2 novembre 2020 per continuare a sentire i testi delle parti civili.
Non è assolutamente come ha scritto.
Anzi, non c'entra proprio niente.
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