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“Verde pubblico, si cambi registro”

Italia Nostra: "la nuova amministrazione ha l'occasione di cambiare rotta"

Giardini pubblici
Uno degli ultimi comunicati stampa della passata amministrazione pubblicato sul Corriere Adriatico il 6 settembre scorso, annunciava con una certa enfasi che l’ex assessore Monachesi aveva lasciato in eredità alla nuova Amministrazione numerosi interventi pronti, fra cui la riconversione a parcheggio di due giardinetti sul lungomare del Ciarnin, uno di 800 mq vicino al circolo F.lli Bandiera, l’altro di 2.660 mq a nord della pensione Lucia; e questo per compensare i posti di parcheggio eliminati per il tracciato della nuova pista ciclabile.
 

Niente di nuovo, ma continuità con la prassi consolidata di eliminare spazi di verde urbano a favore dei parcheggi, iniziata con il progressivo abbattimento dei pioppi di via Foro Boario e lungo la Nazionale presso l’Albergo Patrizia, proseguita con l’eliminazione dei pini e dei lecci del boschetto della stazione e conclusa giustamente in bellezza con l’eliminazione di questi ultimi due giardini.
 
Così al posto del verde restano così spazi vuoti, privi di verde e assolati, anche laddove sarebbe possibile reintegrare parte degli alberi, conciliandoli con i posti macchina; l’ultimo esempio eclatante di questo modo di procedere è il parcheggio della stazione dove una fila di cipressi appare quanto mai inutile e incongrua con il paesaggio urbano. Questa dei parcheggi sguarniti di ombreggiatura sembra una tradizione tutta senigalliese e anche laddove le aree di sosta possono avvalersi della presenza di qualche albero, come i parcheggi dei due maggiori centri commerciali del Molino e del Cesano o altri più recenti, si tratta per lo più esemplari stentati e di modeste dimensioni carenti di manutenzione, che accentuano ancora di più la desolazione di questi spazi. 
 
Invitiamo perciò la nuova amministrazione a cogliere l’occasione per cambiare rotta, innanzitutto annullando la decisione di eliminare gli spazi di verde in questione, poi dedicando più risorse al verde urbano, anche per affrontare lo stato critico di molte alberature stradali urbane non più compatibili per qualità e per collocazione con lo stato delle strade e le esigenze dei cittadini. Difficile però gestire un settore così complesso senza un ufficio autonomo dotato di personale esperto e adeguato, affidandosi solo a tecnici esterni.
La gestione del verde urbano infatti non è solo una questione tecnica, ma rientra nella progettazione urbanistica della città e quindi andrebbe collegato a questo settore e non declassato ad una branca minore dell’ufficio strade. Non a caso esiste un Piano del Verde, che pur con i suoi limiti, offre una visione ampia del rapporto fra verde e infrastrutture urbane insieme a molti spunti progettuali e che andrebbe tenuto maggiormente in considerazione. 
 
Esistono poi anche le associazioni ambientaliste, che possono mettere a disposizione dell’Amministrazione la loro esperienza e loro idee e con cui sarebbe utile mantenere un confronto costante.  
 
 
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