Diritti al Futuro candida Cristian Bako
In vista delle elezioni comunali di Senigallia
Salve a tutti! Mi presento, sono Cristian Bako e, prima ancora di essere un albanese di seconda generazione, so’ innanzitutto de Sngaja.
Ho 25 anni, una laurea recente in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e di mestiere faccio l’analista chimico. Nel tempo libero, mi piace occuparmi di politica: ho iniziato facendo attivismo LGBT, per poi passare alla politica attiva in un partito e infine approdare in questa lista civica, Diritti al futuro. Da più di un anno oramai prendo parte alle assemblee e alle iniziative di questa bellissima realtà, che partecipa al governo della città da oramai 20 anni. Diritti al futuro è stata per me la prova definitiva che si può fare politica anche fuori dai partiti, con persone con cui non si è sempre d’accordo, ma con lo scopo di trovare sempre una sintesi per il bene comune. Non solo, Diritti al futuro possiede anche ottimi rapporti e interlocuzioni con tutte le realtà cittadine politiche e di volontariato, come testimoniato dalle svariate iniziative comuni passate. Non voglio certo sostenere che i precedenti anni di amministrazione siano stati perfetti, anzi; voglio essere portavoce di istanze non sempre ascoltate che ho raccolto e sentito mie in questi anni, ovvero quelle di giovani e migranti. In entrambi i casi, parliamo di categorie che si sono ritrovate un ascensore sociale totalmente bloccato, sono costrette a lavori sottopagati e un welfare sempre più misero. Il benessere degli ultimi, tuttavia, è il miglior indice per qualificare una società. Sono stufo di una politica che punta il dito sempre verso gli ultimi e incita guerre tra poveri: come ci dimostrano le lotte di Aboubakar Soumahoro, una società in cui gli ultimi chiedono condizioni di vita migliori è una società migliore per tutti. In questa città ho avuto modo di svolgere volontariato presso associazioni che si occupano di immigrazione, toccando con mano il problema di un’integrazione spesso proficua ma anche tortuosa, di un lavoro che non sempre c’è e delle difficoltà create da leggi ingiuste, inutili e obsolete come la Bossi-Fini e i decreti sicurezza.
Dallo sfruttamento passano anche i giovani, soprattutto per quanto riguarda il lavoro stagionale, come ho potuto constatare in prima persona. Proprio per questo, ritengo opportuna e urgente l’apertura di tavoli con le principali associazioni sindacali e di categoria o addirittura di un Osservatorio sul lavoro stagionale. Avendo a che fare, dentro Diritti al futuro, con persone con più anni ed esperienza di me, ho compreso a pieno l’importanza di mettere da parte infauste lotte tra generazioni e di lavorare insieme per il bene comune: basta con la retorica che ci vuole bamboccioni, come anche con quella che vede gli anziani come un peso per le generazioni successive. Infine, voglio sottolineare che sono un ambientalista convinto e credo in un ambientalismo che superi i paradigmi anacronistici e stantii del passato e sia più legato a ciò che la scienza ha da offrire. Per una città più verde, inclusiva e solidale.
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