“Lettera di una malata oncologica”
Battisti: "A Senigallia chi non ha la penna per scrivere, come fa a vivere?"
L’Italia è uno dei Paesi che conta più morti a causa del Covid19, ma la prossima pandemia, quella seria, sarà formata da tutti quei pazienti che non sono stati in questi mesi accolti negli ospedali e che non hanno potuto fare, o hanno dovuto rimandare (con gravissime ripercussioni), i propri cicli di chemioterapia e non solo.
Quindi si deve parlare anche delle vittime parallele di questa pandemia. Ricordando il caso di tutti quei pazienti che non hanno avuto occasione di curarsi per via dello Tsunami che ha colpito il sistema sanitario nel nostro Paese. Tsunami annunciato dai 37mila miliardi che i governi di centro-sinistra e centro-destra hanno preparato grazie ai tagli che hanno fatto negli ultimi dieci anni.
Ieri mi è arrivata questa lettera da una giovane ragazza, con una seria patologia pregressa. Ecco il suo dramma, che vivono quotidianamente centinaia di Senigalliesi e non solo. Lei è una persona giovane e sveglia, immaginate come avrebbe potuto affrontare un calvario del genere una persona anziana:
“Il 31 dicembre 2019 faccio la visita gastroenterologica programmatami al Pronto Soccorso in seguito ad un ricovero causato da un malore. La dottoressa mentre mi dimette mi prescrive di fare la colonscopia. A gennaio, subito dopo l’Epifania, la prenoto e mi danno appuntamento per martedì 17 marzo.
Vista la situazione d’emergenza dovuta al Covid19, il giorno prima della Colon chiamo in reparto per avere informazioni e mi dicono che stavano chiamando le persone per annullare gli esami da mercoledì 18 in poi. Quindi la mia colon era ancora in programma se volevo farla, ma che se non era urgente, vista la situazione, sarebbe stata meglio posticiparla, per cui decido di rimandarla.
Chiedo se avessi dovuto richiamare io più avanti o se avrebbero richiamato loro, mi dicono che ancora non sapevano niente ma che comunque avevano l’agenda con i nominativi e i recapiti e che avrebbero provveduto loro a farsi risentire.
Da gennaio arriviamo a maggio, dove mi chiama il cup per annullare un paio di visite che avevo prenotato per giugno per cui mi viene il dubbio se la richiesta di prenotazione della mia Colon è ancora valida e devo solo aspettare che mi chiamino per l’appuntamento. Passo in reparto e mi dicono che anche la mia colon era stata annullata e dovevo ri-prenotarla. E se non passavo io a chiedere?
Torno per l’ennesima volta all’ufficio prenotazioni dell’ospedale e mi dicono di chiamare il cup telefonico regionale perché loro prendono solo le urgenze. Chiamo quindi il cup che mi dice che devo fare una nuova impegnativa perché il codice non è più valido. Rifaccio l’impegnativa fare l’impegnativa dal medico, provo a ri- prenotare la Colon, ma i posti liberi non sono in tempi brevi. Cosi ripasso in reparto di gastro e parlo con la dottoressa che mi visitò a Capodanno che mi dice di rifare l’impegnativa, non per la colon ma per una visita per rifare una valutazione visto il tanto tempo trascorso, e mi dice di far mettere priorità B (cioè esame da fare entro 10 giorni).
Dopo essere andata dal medico di base per rifare l’impegnativa, vado al cup per prenotare e il primo posto disponibile è a settembre. Rivado a parlare quindi con la dottoressa che parlando col cup mi dice di ripassare il 15 giugno alla mattina presto. Il 15 giugno vado al cup e mi danno appuntamento per il 18 giugno. Il 18 rifaccio la visita ripetendo le stesse cose che avevo già detto il 31 dicembre, che avevo la colon già segnata per marzo poi annullata, così concordando anche lei per una colon mi fa l’impegnativa con priorità B.
Vado al cup a prenotarla e il primo posto liberò è ad Ascoli Piceno. Ma come faccio a fare tutta la preparazione (purga, bibitone ecc) e fare un’ora e 40 di auto? La mattina successiva quindi rivado all’apertura del cup per vedere se ci sono posti più vicini ma senza successo. Il primo posto libero è sempre a fine mese ad Ascoli Piceno. Ritorno in reparto ma mi dicono che loro internamente non possono fare nulla sottolineando anche loro che Ascoli Piceno non è fattibile per una persona sola che deve affrontare questo tipo di esame.
Riprovo al cup spiegando che la situazione non è logisticamente fattibile, ma loro non mi possono aiutare, per cui sono costretta ad annullare la colon ad Ascoli e prenotarne una a pagamento all’ospedale di Torrette, perché a Senigallia il primo posto disponibile è non prima di 3 mesi”.
Paolo Battisti (Candidato Sindaco L’Altra Senigallia con la Sinistra)
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