“Candidatura Mangialardi in contrasto con codice del suo stesso partito”
Per la Lega e La Civica dunque "quale credibilità può avere?"
Quale credibilità politica può avere la candidatura di Mangialardi alla carica di governatore delle Marche, se si pone in contrasto con il codice etico del suo stesso partito?
Il codice etico del P.D., infatti, prevede all’art. 5 comma 1 lettera a) che “Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a non candidare, ad ogni tipo di elezione ¬ anche di carattere interno al partito¬ coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali, sia stato: a) emesso decreto che dispone il giudizio…”
Mangialardi è stato rinviato a giudizio nel processo sull’alluvione del 03/05/2014 a Senigallia e ha pendente la richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio e violenza privata in merito alla gestione della piscina comunale di Senigallia.
Nonostante ciò, gli uomini e le donne del partito democratico in violazione del loro codice etico, l’han candidato.
Sorgono spontanee alcune domande: quale valore ha l’etica per il P.D.? quale credibilità politica ed amministrativa può avere una figura che aspira ad amministrare la nostra Regione se va contro il codice etico del suo stesso partito?
Senza contare poi che Mangialardi continua a ricoprire la carica di presidente A.N.C.I. Marche e proprio il giorno dopo la presentazione della sua candidatura ha visitato il territorio regionale colpito dal sisma, insieme al commissario Legnini. Quel Legnini, già vicepresidente del C.S.M., candidato P.D. a governatore dell’Abruzzo, oggi commissario alla ricostruzione e finito nelle intercettazioni di Palamara.
Quel Palamara cacciato dall’A.N.M. per gravi e reiterate violazioni del loro codice etico.
Da
Coordinamento Lega Senigallia
La Civica
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!