La voce del Liceo Economico-Sociale al tempo del coronavirus
Riflessioni di Alessandra Casagrande e Anna Bajo, 5ª A , Liceo Economico-Sociale
La libertà, uno dei principi cardine della società globalizzata, in questo periodo ci appare come un miraggio. I limiti e le costrizioni imposte alla popolazione per contenere l’epidemia da Covid-19 vengono considerate da molti come un segnale d’allarme, il primo passo verso la costruzione di un regime dittatoriale.
Eppure, l’articolo 16 della Costituzione parla chiaro: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza.”
Le decisioni prese dal Governo risultano dunque in linea con quelli che sono i principi del nostro testo costituzionale, ma nonostante ciò, vi è chi percepisce tali provvedimenti come ingiuste e illegittime privazioni. L’uomo figlio della società contemporanea infatti, è sempre più individualista e tende a porre l’interesse privato al di sopra di quello pubblico, mostrandosi indifferente nei confronti delle problematiche sociali : si è progressivamente dissolto il valore condiviso della solidarietà. Citando il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky :” Cittadinanza intesa non solo come concetto giuridico, ma come condizione personale che ci rende partecipi di una comunità“.
Tutto ciò si inserisce nel contesto della globalizzazione, ovvero nello stato di connettività complessa che caratterizza la società mondiale, dove un evento che si verifica in un determinato luogo ha ripercussioni a livello globale. Possiamo infatti notare che dall’inizio dell’emergenza a livello ambientale si è riscontrata una radicale diminuzione delle polveri sottili legate all’inquinamento e di conseguenza miglioramenti notevoli per quanto riguarda la pulizia dell’aria. Cambiamenti visibili non solo tramite il microscopio, ma anche ad occhio nudo: il ritorno dei delfini a Venezia e il cielo più limpido in India sono solo alcuni esempi.
La speranza di una possibile svolta inerente al problema ecologico, è subito svanita quando in Italia il 4 maggio,con l’arrivo della cosiddetta “fase 2”, molte industrie e fabbriche hanno ripreso la produzione e a distanza di pochi giorni, venivano già pubblicate immagini relative a sversamenti di sostanze chimiche nelle acque di alcuni dei nostri fiumi (fiume Sarno e canale Agnena).
Solo una delle dimostrazioni di quanto prevalga l’egoismo umano a discapito della natura, e alla fine anche di noi stessi. Citando Vandana Shiva, attivista e ambientalista indiana, durante un’intervista riguardo il rapporto tra pandemia e crisi ecologica e sociale:”È necessario trascendere l’antropocentrismo di coloro che si credono superiori ad altri esseri umani e separati da essi e dalla natura, e rendersi conto che si è tutti parte della terra e iniziare un percorso di risanamento di quest’ultima, della società, e di noi stessi.”
Per quando riguarda invece l’economia, il prezzo del petrolio per la prima volta nella storia è sceso sotto zero, con un calo del 305%. Questi esempi rendono evidente quella che è l’interconnessione che caratterizza la nostra società: una società transnazionale, in cui le questioni non tengono conto dei confini nazionali e geografici, non riguardano più i singoli Stati, ma tutti allo stesso modo. Per questo dal punto di vista ambientale e economico, vi è stata la presa di coscienza della necessità di agire attraverso accordi internazionali. Se tale riflessione fosse stata estesa anche alla questione dell’epidemia e gli Stati avessero seguito una linea comune, forse la cooperazione e la collaborazione avrebbero potuto contenere in maniera più efficace la diffusione del Covid-19 e arginarne gli effetti negativi. Come si suol dire, l’unione fa la forza.
La diversità non è relativa solamente alle decisioni prese dagli Stati, ma anche ai diversi sistemi economici presenti in essi. Se prendiamo come esempio la sanità, vediamo che da un lato le difficoltà e le inefficienze del sistema sociale italiano si sono fatte sentire, ma dall’altro ci si è resi conto più che mai dell’importanza di questo servizio offerto gratuitamente dallo Stato italiano ai suoi cittadini, che possono sentirsi tutelati e protetti grazie all’esistenza di un Walfare State che non lascia mai solo nessuno e che le notizie giunte in questo periodo dagli Stati Uniti,in cui è il liberismo a farla da padrone, ci insegnano a non dare per scontato. Il diritto alla tutela della salute resta uno dei principi fondamentali garantiti dalla Costituzione (art.32), mentre, in Paesi come gli USA, non è altro che un privilegio che non tutti possono permettersi.
Avevamo iniziato questo discorso parlando di libertà,in particolare di quella di circolazione,la quale non può far altro che stare a cuore a noi cosmopoliti, cittadini del mondo. La sua momentanea sospensione ha fatto sì che lo Stato fosse accusato di essere antidemocratico e dittatoriale, eppure noi siamo qui, liberi di scrivere ciò che pensiamo, così come lo sono i nostri giornalisti e intellettuali. Finché ci sarà libertà di espressione, ci sarà libertà di stampa, e non si potrà parlare di dittatura.
Citando Mario Vargas Llosa, giornalista e scrittore peruviano, in un articolo pubblicato nel quotidiano spagnolo El Pais: ” no existe barómetro mejor para la libertad de un país que leer sus periódicos. Así sabremos si de verdad la libertad existe y se refleja con un pluralismo informativo y político o si la libertad se ha eclipsado.” (“non esiste barometro migliore per la libertà di un paese che leggere i suoi quotidiani. Così sapremo se veramente la libertà esiste e si riflette nel pluralismo informatico e politico o se la libertà si è eclissata”). E questo é possibile solo in società che vivono la democrazia.
Alessandra Casagrande e Anna Bajo, 5ª A ,
Liceo Economico-Sociale
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