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Un aiuto per il Pronto Soccorso: cittadini siano vicini a questi “eroi” lasciati soli da “Istituzioni”

Ancora duro il Comitato Cittadino Difesa Ospedale di Senigallia: "Questa la cronaca di una morte annunciata"

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Pronto Soccorso, ospedale

Il Comitato segnala la protesta formale dei medici del Pronto Soccorso rivolta a tutte le Istituzioni sanitarie, alla Direttrice Generale dr.ssa Storti, alla Direttrice Sanitaria dr.ssa Mancinelli, e a quelle politiche, dal Presidente Commissione sanità dott. Volpini al Sindaco di Senigallia Mangialardi.

Ma non erano, questi ultimi, quelli che dicevano che andava tutto a gonfie vele (“Ospedale all’avanguardia nella lotta al Covid” asseriva sulla stampa il Sindaco solo un paio di settimane fa) e che, grazie anche al loro contributo all’organizzazione (così si vantava il Dr Volpini sulla stampa) aveva funzionato alla perfezione ?

Sono destinatari dell’informativa sulle gravi criticità ancora esistenti all’interno del nostro Ospedale, dopo circa 3 mesi dall’inizio della pandemia, anche il Direttore del Presidio Ospedaliero, quello del 118 oltre ai i Presidenti dell’Ordine dei medici e del SIMEU, la medicina d’urgenza.

I medici del Pronto Soccorso, all’unanimità, segnalano cronologicamente le difficoltà irrisolte dal 22 Gennaio 2020 ad oggi e dicono: “Riguardando la documentazione attraverso le mail giunte dalla Direzione sanitaria, ci accorgiamo che forse è mancata per molto tempo la percezione (della stessa Direzione Medica ? n.d.r.) che non ci saremmo dovuti confrontare con qualche caso di Covid-19 ma con una epidemia di contagiati”. Eppure le notizie preoccupanti continuavano ad arrivare e forse dovevamo essere preparati in altro modo ad affrontare quella che poi si è rilevata una pandemia.

Il 24 febbraio ancora non c’erano pazienti Covid nel nostro Ospedale ma poco più a Nord “c’erano tende di pre-Triage, percorsi differenziati, piani di terapia, turni modificati”.

I medici del Pronto Soccorso (chiamati finanche a fare dei turni anche nel territorio di Marche Nord), per la grave carenza di personale, 11 medici su 16 necessari che diventeranno 10 a breve per il trasferimento di un medico che “non intende più sopportare questi ritmi”, hanno chiesto al direttore di sbloccare le assunzioni dei medici di pronto soccorso. E le assunzioni l’AV2 pare le abbia fatte: per Jesi e Fabriano !

Ma la svolta negativa è stata il 06 marzo quando il nostro Ospedale, già fortemente penalizzato da anni, carente di medici e infermieri nella maggior parte dei servizi, si è trovato a dover gestire di notte, senza alcun preavviso, sei pazienti infetti e con insufficienza respiratoria, (provenienti da altri nosocomi?) oltre alla “normale” attività di Pronto Soccorso.

Una difficoltà che ha messo in luce la totale assenza del percorso di pre-triage e di infermieri triagisti, la mancata (e più volte denunciata, dalle organizzazioni sindacali dei medici e del comparto e finanche da noi; n.d.r.) separazione dei percorsi tra pazienti infetti e gli altri oltre che la difficoltà di dover gestire tali pazienti con una unica TC (la seconda annunciata dai nostri politici locali sin dal 2017 non è mai arrivata!)

Nella parola “siamo arrivati alla fine delle nostre forze” sta tutto il dramma di questi professionisti.

Al “Reparto Covideria” si aggiungono i pazienti ricoverati in OBI: 15-20 anche 30 pazienti con problemi di sepsi, sanguinamenti gastrointestinali, emorragie cerebrali, sindrome coronariche acute, scompensi cardiaci, traumi nonostante l’impossibilità di utilizzo delle sale operatorie. Una organizzazione (quella sanitaria ? n.d.r.) “che accentua e non minimizza il rischio”.

Può un solo medico far fronte a queste esigenze (quelle del Pronto Soccorso) più quelle del Reparto di Covideria? Quale sicurezza per i pazienti?

Questa è la triste storia che segnaliamo e che continueremo a seguire per dovere morale nei confronti degli operatori sanitari del nostro Ospedale e dei nostri concittadini.

Ci auguriamo solo che i nostri medici, sottoposti in questo periodo a turni massacranti ed estenuanti non solo dal punto di vista fisico ma specialmente psicologico, non incorrano in eventuali antipatiche rivalse da parte dell’amministrazione. Sarebbe inaccettabile!

da Comitato Cittadino Difesa Ospedale di Senigallia

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